L’impresa di Anna Maria Ruggiero (ASD Apuliathletica San Pancrazio): 42 km (metà sul tapis roulant e metà andando avanti e indietro sul balcone) in 4 ore, 12 minuti e 26 secondi
Scelta forzata per un’atleta che ha percorso 42 chilometri restando a casa
Una maratona di 42 km sul balcone di casa. «Atleta in quarantena: una sfida con me stessa!», dice Anna Maria Ruggiero che ha impiegato 4 ore, 12 minuti e 26 secondi, stando al Garmin che ha monitorato una performance, impensabile sino a qualche giorno fa. Lei, tesserata dal gennaio 2020 alla ASD Apuliathletica, associazione sportiva di San Pancrazio Salentino sostiene che correre sia “una questione di testa”. Come raggiungere l’obiettivo della maratona avendo a disposizione un balcone di 23 mq? “Non mi interessa ottenere un tempo record, ma vincere le sfide che pongo a me stessa. Dopo aver studiato meticolosamente il percorso ci ho provato”. Due ore sul tapis roulant per un totale di 20 km e i restanti 22 avanti e indietro sul balcone di casa sotto gli occhi dei vicini. “In realtà ho provato una punta di disagio sebbene stessi correndo come sono solita fare. Chi mi conosce sa che correre non è solo una passione, ma fa parte di me, mi rende la persona che sono”. Eppure qualche vicino la incoraggiava a “lasciar perdere”. Un’esortazione a mollare, l’esatto contrario di ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Dopo i primi 20 km sul tapis roulant, ha cambiato velocemente gli indumenti e ha ripreso la marcia. “Ho selezionato la musica al massimo e ho corso”. Tra le hit più ascoltate per stimolare una performance a suon di ritmo, “Il sole è sempre più blu” di Rino Gaetano e tanta radio. Motivata dopo aver letto di un corridore francese che era riuscito nell’impresa della maratona sul balcone di casa, ha pensato di non poter più rimandare. “Tocca a me” si è detta Anna Maria, insegnante di 40 anni, alle prese con i bambini e i moduli online. Questo domicilio coatto le ha permesso di “riacquistare il piacere della giornata. Prima di questo tempo, 24 ore sembravano non bastare a finire molte delle azioni che ci si proponeva. Oggi mi rendo conto che 24 ore sono tante e si possono raggiungere molti obiettivi. E la maratona sul balcone? Chi lo avrebbe mai immaginato”. A missione compiuta – è proprio il caso di dire – , dopo una doccia rilassante, ha preparato le piadine con la bresaola da gustare insieme con il compagno. A pranzo aveva mangiato solo della frutta per stare leggera mentre tra sé e sé meditava di “provare la maratona. “Ho iniziato alle 14 e alle 18 e qualcosa avevo finito. È stata un’impresa che ancora una volta mi fa apprezzare il running. Ci vuole testa, come nella vita”. Una lezione che vale un sorriso e che rimarrà impressa nella memoria di una quarantena in cui ciò che prima sembrava impossibile è diventato “possibile”.
Fonte: rete