Derisa per il suo maglioncino e per la sua mancata piega, risponde così: «Le giornaliste della BBC sono giovani, vecchie, bianche, marroni, belle, brutte, magre o ciccioni, eppure nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono»
Si chiama body shaming ossia deridere dell'aspetto fisico di una persona: la corrispondente Rai Giovanna Botteri subendo attacchi continui per il suo look (per il suo maglioncino) per la mancata piega, per il suo mancato make up, per il suo mancato modo di apparire. Lei risponde così:
«Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi...
• Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo.
• Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere.
• Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi.
• Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio.
• E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono.
• Perchè è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista.
• A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo.
• Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere.
• Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano.
• Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne».
Giovanna Botteri