Da Consorzi di tutela e associazioni di categoria della Puglia arriva una presa di posizione congiunta contro la decisione della giunta regionale della Regione Sicilia, con la quale si autorizza la coltivazione della varietà Primitivo sull’intero territorio regionale siciliano
«Basta con lo scippo del Primitivo: no all’impianto e alla produzione del vitigno pugliese in Sicilia».
Da Consorzi di tutela e associazioni di categoria della Puglia arriva una presa di posizione congiunta contro la decisione della giunta regionale della Regione Sicilia, con la quale si autorizza la coltivazione della varietà Primitivo sull’intero territorio regionale siciliano.
«Crea un pericoloso precedente amministrativo. Per noi questo provvedimento è inammissibile. Tale decisione offende la nostra storia. Il Primitivo è un vitigno pugliese, espressione coerente del nostro territorio e delle nostre tradizioni vitivinicole. Inoltre, la sua affermazione commerciale che lo pone come prodotto traino dell’economia vinicola, agroalimentare e enoturistica regionale, è il risultato di decenni di sforzi e investimenti, sacrifici dei viticultori. E non possiamo tollerare che tale patrimonio sia sottratto. Un messaggio chiaro che deve anche essere recepito non solo da tutta la filiera ma anche dai tanti consumatori».
Così si esprimono congiuntamente il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria doc e docg, il Consorzio del Salice Salentino doc, il Consorzio del Primitivo di Gioia del Colle doc, il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc, il Consorzio dei vini doc e docg Castel del Monte, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino delegazione Puglia, il Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia, Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria, Cia - Agricoltori Italiani Puglia e la Confagricoltura Puglia.
«A nome di tutta la filiera dei vini di qualità e in particolare delle Denominazioni e dei Consorzi di tutela della Puglia, occorre porre la massima attenzione alla vigilanza e salvaguardia del patrimonio ampelografico locale in primis Primitivo, quale elemento di distinzione delle produzioni vitivinicole delle nostre Dop e Igp» prosegue il comunicato.
«In particolare, in merito alla modifica del decreto 13 agosto 2012 concernente l’etichettatura e la presentazione dei prodotti del settore vitivinicolo Dop e Igp, vi è la necessità di un’immediata presa di posizione regionale.
Tale intervento impedirebbe che il Primitivo possa essere presentato nelle descrizioni secondarie di etichette riferite a vini rossi senza vitigno che provengono da Dop e Igp di altre regioni italiane. Inoltre, si eviterebbe che nell’elenco dei sinonimi vengano aggiunte delle varietà di viti che possono essere utilizzati nell’etichettatura e nella presentazione dei vini».