Gregorio Dinoi, responsabile delle pubbliche relazioni del Ghigò Beach di San Pietro in Bevagna, invia una lettera aperta al governatore pugliese Michele Emiliano e all’assessore regionale al Demanio Raffaele Piemontese
«L’estate si avvicina ma i Comuni costieri non hanno indicazioni su come gestire le spiagge libere pubbliche».
Gregorio Dinoi, responsabile delle pubbliche relazioni del Ghigò Beach di San Pietro in Bevagna, invia una lettera aperta al governatore pugliese Michele Emiliano e all’assessore regionale al Demanio Raffaele Piemontese.
«Nelle ultime settimane si leggono notizie su diverse testate giornalistiche relativamente a diverse idee proposte da aziende o da titolari di stabilimenti balneari Italiani riguardo a possibili soluzioni per gestire la stagione balneare 2020» la premessa di Dinoi. «Si è partiti dalla soluzione dei plexiglass ideata da un’azienda modenese, al braccialetto “anti-Covid”, arrivando alla soluzione “Porto Cesareo”, località in cui diversi imprenditori hanno simulato la distanza tra gli ombrelloni all’interno dello stabilimento balneare per garantire il distanziamento sociale. E’ chiaro che tutti gli obblighi e il rispetto delle regole spettano ai titolari della concessione demaniale.
Ad oggi, però, non esistono soluzioni, proposte, atti di indirizzo o disposizione normative regionali e nazionali per la gestione delle spiagge libere pubbliche dei comuni costieri pugliesi.
Il nostro territorio, San Pietro in Bevagna, consta di 18 km di costa, di cui 15 km sono di spiaggia libera. Pertanto, occorre trovare una soluzione ottimale per garantire ai potenziali fruitori della spiaggia libera il giusto distanziamento sociale e il contestuale monitoraggio degli accessi presso le stesse.
E’ opportuno, a mio avviso, cercare di trovare del personale e della forza lavoro per garantire ciò. Personalmente, nei limiti della normativa regionale e nazionale, proporrei di dare mandato ai Comuni costieri, che, con l’ausilio dei Servizi Sociali comunali, potrebbero individuare tra i beneficiari del reddito di dignità pugliese i soggetti che potranno eseguire tale attività di vigilanza e controllo delle spiagge libere.
Si potrebbe ipotizzare anche di affiancare a tali soggetti il personale della Protezione Civile e con l’ausilio dei Centri Operativi Comunali, ovviamente con la direzione e il coordinamento delle forze di polizia.
Inoltre, ho notato che al Comune di Manduria spetta una somma stanziata dalla Regione Puglia a 91.491 euro da utilizzare, previo avviso pubblico, per aiutare le fasce deboli della popolazione in ordine all’emergenza sanitaria Covid-19. A tal punto si potrebbe anche ipotizzare – normativa sul lavoro permettendo – di avvalersi di tali cittadini (che beneficerebbero di detti sussidi) per garantire l’attività di vigilanza e controllo sulle spiagge libere.
Sono solo alcune piccole idee che possono portare un contributo al ragionamento sulla risoluzione di tale complessa problematica. Il tutto questo per non bloccare l’intero indotto del comparto turistico-ricettivo di San Pietro in Bevagna e della Puglia».