Si tratta di reperti della fine del IV secolo e dell’inizio del III secolo avanti Cristo
Ben 15 vasetti e un pendaglio in bronzo di un orecchino. E’ questo il ricchissimo corredo funerario di una ennesima tomba messapica venuta alla luce nel corso di saggi che l’azienda di fiducia della Soprintendenza (quella di Gregorio Tarentini), sta eseguendo in alcune vie del centro storico, prima della posa in opera delle condutture del gas metano.
Di questi vasetti, alcuni sono minituristici, altri lekythos e altri unguentari. Insieme al corredo funerario, sono stati trovati i resti di tre corpi (ben conservati soprattutto i crani). La datazione dei reperti è intorno alla fine del IV secolo e all’inizio del III secolo avanti Cristo.
La tomba è stata scoperta in via G. K. Schiavoni, a pochi centimetri dalla tomba-ossario venuta alla luce una settimana fa. Sia la Soprintendenza (cui è affidata la direzione scientifica degli scavi) sia lo Studio di Consulenza Archeologica Damatra (presente con il dott. Gianfranco Dimitri e con Daniela Pistone, che sta curando la documentazione) hanno ipotizzato una continuità d’uso della struttura in seno ad un nucleo familiare, che attraverso elementi espliciti del rituale funerario (riutilizzo e compresenza di più individui) mantiene saldi i propri rapporti anche nell’aldilà.