domenica 24 novembre 2024


18/05/2020 19:06:10 - Salento - Attualità

Il Coronavirus non è il virus più aggressivo mai visto, ma è solo più veloce nel contagio

In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Bacco afferma che il virus muta ed è capace di diffondersi in modalità diverse, ma grazie al caldo estivo oggi risulta meno aggressivo e meno pericoloso. Il vaccino non sarà la soluzione e in autunno: “Dovremo spendere tutta l’esperienza dolorosamente maturata in Italia: sulle terapie in ospedale, e sulla profilassi in casa”.

“Stiamo collaborando con la Federico II di Napoli e con l’Ateneo di Milano. Già da ore vediamo delle mutazioni genomiche che rappresentano probabilmente tentativi del virus di modificarsi per sopravvivere. È un percorso interessante, ma sarebbe prematuro parlarne”.

Bacco dichiara che dalle autopsie sono emersi “due elementi costanti: lesioni importanti dei tessuti, per processi infiammatori non omogenei; e la formazione di trombi, più o meno gravi. Ed è quest’ultimo fenomeno che, spesso, determina la morte. Chiariamo: non sono lesioni causate direttamente dal virus, ma reazioni immunitarie sproporzionate dell’organismo di fronte al virus”.

Il Coronavirus non è il virus più aggressivo mai visto, ma è solo più veloce nel contagio.

“Convivendo con il Sars-Cov2 in laboratorio – prosegue Bacco – abbiamo constatato che paradossalmente è debole: molto, se lo si confronta con quello che della sua famiglia, il Sars-Cov. Purtroppo, come sempre, ha pesato il fatto che non si conoscesse il nemico. La mortalità reale dell’infezione Covid 19 è molto meno alta. Se potessimo affrontare oggi i pazienti, con le informazioni di ora, eviteremmo la metà dei decessi. Inizialmente si valutavano dannosi gli antinfiammatori, che poi invece si sono rivelati fondamentali e non useremmo in maniera indiscriminata la ventilazione profonda che è stata, a volte, dannosa. Soprattutto, sappiamo che bisogna ospedalizzare prima che si verifichi la fame d’aria”.

Al sud il Sars-Cov2 si comporta diversamente poiché tutta la “famiglia” viene influenzata dal clima e dall’umidità. “Noi, in laboratorio, alzando di soli due gradi la temperatura della coltura abbiamo verificato la morte del 52% dei ceppi e la loro conseguente minore “mobilità”.

Il Coronavirus del nord Italia è dunque completamente diverso dalla “forma” che ha agito nel sud Italia. “La sua patogenicità crolla rispetto alle temperature invece ad esso ideali”.

“Il virus che circola in questo momento al sud e, credo tra un po’ al nord, ha una capacità aggressiva minore. Ma la presenza di soggetti a rischio ci impone di essere accorti nei loro confronti. Con le distanze, con poche ma sicure tutele, fino a settembre dovremmo riprendere la nostra vita”.

In un’altra intervista rilasciata a MeteoWeb, Bacco dichiara che “al Sud la concentrazione del virus è importante e nell’analizzare questo avranno un ruolo fondamentali i test sierologici. La Calabria, ad esempio, ha un’incidenza del 30 per cento circa, ma ha una letalità bassa per via del clima. Sta tutto nel clima“, ribadisce Bacco.

Poi conclude dicendo che in realtà il vaccino non servirà a molto poiché il virus muta. “Quello del morbillo, ad esempio, resta sempre uguale, quindi l’anticorpo rimane stabile e il vaccino ha un senso e soprattutto una enorme utilità. Nel caso del Coronavirus non è e non sarà mai così”.











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