lunedì 25 novembre 2024


21/05/2020 10:18:43 - Manduria - Attualità

«Serve agire per tempo a tutti i livelli: noi abbiamo coinvolto anche parlamentari ed europarlamentari per fare in modo che si possano modificare i regolamenti che potrebbero mettere a rischio i nostri vitigni locali»

I tre consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante chiedono di blindare i vitigni pugliesi, di convocare il comitato vitivinicolo e di investire sul marketing per aiutare i produttori.

«È necessario blindare i nostri vitigni» scrivono, in una nota, il consiglieri regionali penta stellati Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante. «Dalle audizioni in Commissione sulla tutela del Primitivo pugliese è venuto fuori che in questi anni sono stati fatti diversi errori dalla Regione.

Sappiamo che per il momento la denominazione ‘Primitivo’ può essere usata solo nelle etichette di vini Dop e IGP di Basilicata, Campania, Abruzzo, Umbria, Lazio e Sardegna, oltre che ovviamente della Puglia, come da D.M del 13 agosto del 2012, ma non possiamo non essere preoccupati per quanto fatto dalla Regione Sicilia, che ha autorizzato la coltivazione del vitigno. Non possiamo permettere in alcun modo che venga erosa una grossa fetta di mercato ai produttori pugliesi. Serve agire per tempo a tutti i livelli: noi abbiamo coinvolto anche parlamentari ed europarlamentari per fare in modo che si possano modificare i regolamenti che potrebbero mettere a rischio i nostri vitigni locali.

Ora la priorità è difendere il  Primitivo  – continuano – ma presto potrebbe aprirsi un nuovo fronte per il Nero di Troia, per questo si deve agire per tempo e con misure concrete. Il presidente che ha anche delega all’Agricoltura se ne disinteressa mentre altre regioni come la Sicilia vanno avanti. Occorre maggiore attenzione per tutta la filiera. Auspichiamo che nel prossimo Consiglio utile o nella prossima seduta di Commissione Emiliano, dopo le interviste rilasciate, porti atti e provvedimenti concreti da poter mettere in campo. È necessario tutelare i nostri vitigni, mettendo in atto le procedure previste dal Regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione, del 17 ottobre 2018, che integra il regolamento (UE) n.1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, con riferimento alle domande di protezione delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali nel settore vitivinicolo, alla procedura di opposizione, alle restrizioni dell’uso, alle modifiche del disciplinare di produzione, alla cancellazione della protezione nonché l’etichettatura e la presentazione.  Non dimentichiamo che i nostri vitigni rappresentano l’agroalimentare nel mondo e devono essere messe in campo tutte le azioni possibili, al di là del colore politico, per salvaguardarli».











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