Agli studenti che torneranno in classe il 17 giugno ne sono destinate 541mila, le altre 200mila e passa a professori, bidelli e presidi. Per un costo di 3,2 milioni di euro
Maxi-commessa di 754mila mascherine per le scuole italiane: 541mila serviranno per gli studenti, le altre 200mila e passa per professori, bidelli e presidi. Per affrontare la maturità «in sicurezza» e consentire il ritorno in classe, a partire dal 17 giugno, a oltre 500mila alunni di quinta superiore il Governo ha messo a bilancio - con il decreto Rilancio - 3,2 milioni di euro. A rivelarlo è la relazione tecnica al Dl pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di martedì 19 maggio. Che quantifica invece in 36 milioni le risorse destinate alle pulizie straordinarie di aule, scale e corridoi in vista della riapertura degli 8mila plessi scolastici coinvolti dalla riapertura per l’esame di Stato in presenza voluto dalla ministra Lucia Azzolina.
Le misure di sicurezza per l’esame
Le regole per riaprire gli edifici scolastici in sicurezza sono contenute in un protocollo firmato martedì 18 maggio dalla stessa responsabile dell’Istruzione e dai sindacati della scuola. Gli accorgimenti sono noti. L’esame durerà un’ora, il maturando potrà essere accompagnato da una sola persona ed entrambi dovranno avere la mascherina. Così come i sei commissari interni e il presidente esterno che dovranno mantenerla per tutta la durata del colloquio (un’ora circa con un intervallo di 15 minuti tra uno studente e l’altro) mentre l’interpellato potrà abbassarla purché vengano rispettati i 2 metri di distanza richiesti dal comitato tecnico-scientifico. Che ha suggerito anche di areare i locali il più possibile e di utilizzare percorsi diversi per l’ingresso e l’uscita degli alunni.
In arrivo 541 mila mascherine per i ragazzi
Per mettere gli istituti scolastici in condizione di svolgere l’esame di Stato in presenza il decreto Rilancio ha stanziato 39,2 milioni di euro. Stando alla relazione tecnica, quasi 3,2 milioni sono destinati all’acquisto di 754mila mascherine chirurgiche da 60 centesimi l’una. La maggior parte (541.657 per un costo di 324mila euro) serviranno agli studenti che le useranno una volta sola.
Molti di meno - ma dal costo complessivo quasi uguale (308mila euro) visto che serviranno per 20 giorni - i 25mila dispositivi di protezione destinati ai bidelli e al resto del personale Ata. La fetta più ampia di risorse (2,1 milioni) servirà a proteggere i 180mila commissari d’esame, chiamati anche loro a 20 giorni di lavoro. Limitata invece la spesa messa a bilancio per presidi e capisegreteria (Dsga): 102mila euro che serviranno ad acquistare 8.568 mascherine.
Le risorse per le pulizie straordinarie
Per arrivare ai 39,23 milioni di euro reperiti dal decreto Rilancio bisogna aggiungere i 36 milioni destinati a igienizzare i locali. Ciascuno degli 8.006 plessi coinvolti (6.406 statali e 1.600 paritari) riceverà in media 4.500 euro. Più che sufficienti a effettuare la semplice pulizia con sostanze detergenti richiesta dal protocollo di sicurezza. Senza alcun bisogno di disinfezione. Purché l’operazione venga ripetuta al termine di ogni sessione d’esame e concentrandosi sulle superfici più toccate: maniglie delle porte e delle finestre, braccioli delle sedie, banchi e cattedre, corrimano delle scale, pulsanti degli ascensori e così via.