Turni, distanze, mascherine: le regole per tornare a scuola a settembre
Arrivano le indicazioni del Comitato tecnico scientifico per il rientro a scuola a settembre. E arrivano nel giorno in cui il Senato ha confermato la fiducia sul decreto legge scuola. Il testo è stato approvato con 148 voti a favore e 77 contrari. Il provvedimento con le misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato passa ora all’esame della Camera. Il Dl deve essere convertito in legge entro il 7 giugno e sarà all’esame dell’assemblea di Montecitorio dal 3 giugno. Intanto il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani ha detto che il Cts ha aperto all’ipotesi di un ritrovo l’ultimo giorno all’aperto.
Le indicazioni del Cts per rientro a settembre
Tornare a scuola in presenza, ma anche e soprattutto in piena sicurezza. È questo l’obiettivo del Governo e del ministero dell’Istruzione, che hanno ricevuto oggi 28 giugno dal Comitato tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus il documento con le misure per il rientro a settembre. Andrà privilegiata la didattica in presenza, ma le scuole medie e superiori nell’ambito della loro autonomia potranno riproporre la didattica a distanza, oltre alle turnazioni, «come momento didattico integrativo e non sostitutivo» per ridurre l’affollamento nelle aule. Tra le indicazioni, previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra. Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe. Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche. La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell'edificio scolastico. All’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Ma chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Sarà importante rispettare, da parte di tutti, questa regola, per ridurre le possibilità di contagio. Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali. Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo. Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione. Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste. Per la ministra Azzolina, il «documento è la cornice in cui inserire il piano complessivo di riapertura».
Fonte: rete