Giulio Destratis: «E’ il fallimento della giustizia sportiva della nostra regione»
Con un “colpo di spugna”, società e tesserati condannati lo scorso anno per illecito sportivo sono stati riabilitati. Tutte le condanne sono state cancellate (compresi i 6 punti di penalizzazione inflitti al Maglie), in quanto è stato ritenuto di «estendere gli effetti della decisione n. 8 della Corte Federale d’Appello del 27 luglio del 2019 anche nei confronti di tutti i soggetti coinvolti dal suddetto procedimento disciplinare che non hanno impugnato la predetta decisione di primo grado del Tribunale Federale Territoriale presso il Comitato Regionale Puglia».
Resta, paradossalmente, in piedi solo un’altra procedura, che ha visto penalizzato di un punto il Manduria nel corso di questa stagione. Sentenza che il club biancoverde ha impugnato e che sarà discussa ora dal Collegio di Garanzia di Roma.
Tutti assolti, insomma, per una vicenda che risale a sei anni fa, escluso il Manduria, chiamato a rispondere del reato di responsabilità diretta in quanto l’allora presidente Giuseppe Spadavecchia non avrebbe denunciato un presunto tentativo di combine di un’altra squadra.
«L’ultimo comunicato ufficiale della LND Puglia segna il fallimento della giustizia sportiva della nostra regione» è l’opinione dell’avvocato Giulio Destratis. «Innanzitutto, se il procedimento è stato dichiarato estinto con la sentenza dello scorso anno, ogni altra sentenza successiva diventa inefficace. Il Manduria, invece, deve continuare a rispondere di responsabilità oggettiva per l’omessa denuncia di un ex presidente, mentre tutte le altre società e gli altri tesserati coinvolti in quel procedimento sono stati assolti, compresi quelli che non avevano opposto ricorso alla condanna».
Giulio Destratis è il legale che ha difeso anche i diritti del Maglie.
«Sin da luglio e nuovamente ad ottobre dello scorso anno ho chiesto formalmente alla FIGC Puglia ed al Tribunale Federale Territoriale che alla Toma Maglie fossero restituiti i 6 punti in classifica, avendone diritto in virtù della normativa sportiva.
Da Bari non è giunta alcuna risposta e la Toma Maglie ha dovuto affrontare l’intera stagione con questa penalizzazione con tutti gli effetti di natura psicologica insanabili (su società e tifosi) derivanti da questo inopinato silenzio.
Per avere giustizia è stato necessario che io mi rivolgessi agli organi centrali LND. Un lungo percorso che però alla fine ci ha dato ragione. Non poteva che essere così.
La Corte Federale di Appello, che ha sede a Roma, ha confermato la mia tesi: tutto il procedimento della scorsa estate è stato travolto dall'estinzione e quindi tutte le sanzioni applicate erroneamente dal TFT Puglia dovevano essere annullate già all’inizio del campionato.
Ad essere stati danneggiati, oltre al Maglie, sono state, naturalmente, altre società (Galatone e Galatina) e con loro anche i dirigenti, gli allenatori e i calciatori destinatari di provvedimenti emessi sulla base di un giudizio estinto. Chi ripagherà ora i danni subiti da questi sportivi?
L’intera vicenda non può esaurirsi nello scarno comunicato. Si impone una riflessione, devono esserci delle conseguenze e queste non possono essere che le dimissioni di quanti vi hanno concorso.
Credo fermamente che sia giunto il momento di una svolta a livello federale».