«Il fatto che la circolazione virale si stia spegnendo non vuol dire che possiamo permetterci di far finta di niente»
«Si dice che non si possono contenere le onde del mare, ma le ondate pandemiche sì, eccome. I piani di mitigazione servono a questo».
Lo scrive su Facebook il professore Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force della Regione Puglia per l’emergenza Coronavirus.
Secondo l’esperto, per evitare che in autunno possa esserci una seconda ondata di contagi, questo «è il momento degli investimenti in prevenzione. E non mi sembra se ne stia parlando abbastanza».
«L'Italia - evidenzia - è stata colpita a febbraio da un’ondata pandemica, più violenta al nord rispetto al centro sud. Perché si realizzasse questa ondata, il virus ha circolato indisturbato per almeno due mesi e mezzo, confondendosi con il normale aumento di polmoniti virali e di sindromi influenzali che si registra in autunno-inverno. Le infezioni respiratorie riprendono normalmente forza in autunno-inverno e, nel corso delle passate pandemie, ad una prima ondata ne è quasi sempre seguita una seconda di intensità più o meno uguale».
Succederà lo stesso in Italia in autunno?
«No - ritiene Lopalco - se la preveniamo. È questo il concetto più difficile da far passare. Questo è il momento della prevenzione. Ovvero delle azioni finalizzate a che qualcosa non avvenga». Però, «la prevenzione non si fa in automatico, ha bisogno di strategia, pianificazione, personale e risorse strumentali. Il fatto che la circolazione virale si stia spegnendo non vuol dire che possiamo permetterci di far finta di niente».