domenica 24 novembre 2024


09/07/2020 08:54:35 - Manduria - Calcio

L’avv. Destratis: «In soli sei mesi della stagione sportiva 2019-20, la Federazione ha incassato circa 68mila euro tra ammende e multe»

«Da un’attenta analisi delle sanzioni di carattere economico irrogate dalla giustizia sportiva pugliese (Giudici Sportivi, Corte Sportiva di Appello e Tribunale Federale) si evince che nei soli sei mesi della stagione sportiva 2019/2020 la Federazione ha incassato circa 68.000 euro tra ammende e multe, somme tutte a carico delle società affiliate.

Cifra già considerevole alla quale vanno aggiunte quelle tasse reclamo versate dalle società per appellare le sentenze e proporre i ricorsi che inopinatamente sono stati respinti o dichiarati inammissibili nel 96% dei casi.

Vi è di più. Il Tribunale Federale Pugliese ha comminato, a gennaio di quest’anno, all’ex presidente del Manduria Spadavecchia una ammenda di ben 30.000 euro per un’omessa denuncia del 2016 (non informò la Procura Federale di aver ricevuto un’unica discutibile telefonata dall’allora presidente del Galatina). Solo in Calciopoli vi furono multe così esose a carico di dirigenti di società di serie A! Per ovvie ragioni, quest’ultima è l’unica cifra che la Federazione non potrà incassare.

Tutte le altre somme invece sono prelevate direttamente dai conti delle società affiliate!

Questi i dati, ora alcune considerazioni.

Sarebbe interessante, anzitutto, conoscere qual è l’uso da parte della Federazione di questi rilevanti introiti.

Inoltre, per chi non lo avesse ben chiaro, il fine unico della giustizia sportiva deve essere quello di garantire la regolarità dei campionati e di impedire fenomeni di violenza e razzismo.

Le norme si rispettano e la sanzioni si applicano, ma queste ultime vanno modellate con riferimento al caso concreto, senza spremere economicamente le società dilettantistiche e senza abusare della responsabilità oggettiva per i fatti commessi dai tesserati e dalle tifoserie.

Chiunque sa che il calcio dilettantistico prevede budget  societari di gran lunga inferiori rispetto alle categorie professionistiche.

Il presidente Tisci farebbe bene ad interessarsi anche del problema che riguarda la “sua” giustizia sportiva.

Cominciano ad essere troppe le domande che non hanno risposte».

 

Avv. Giulio Destratis











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