L’escursione nei territori posti al confine tra i presìdi Longobardi e Bizantini nel Salento, che si caratterizzano per la presenza di diversi insediamenti ed edifici risalenti perlopiù ad epoca medioevale e, in alcun casi, decisamente più antichi
Un tuffo bizantino. Non solo nelle acque blu del mare, ma anche nella storia.
E’ stato possibile attraverso la cicloescursione proposta da Fiab “Cicloamici” di Mesagne, in collaborazione con Fiab “Dateci strada” di San Vito dei Normanni.
I territori posti al confine tra i presìdi Longobardi e Bizantini nel Salento si caratterizzano per la presenza di diversi insediamenti ed edifici risalenti perlopiù ad epoca medioevale e, in alcun casi, decisamente più antichi.
«Il tratto ha inteso ripercorrere in un anello ideale il tracciato possibile del Limitone dei Greci, conosciuto meglio come “paretone”, soffermandosi nei suggestivi luoghi posti a presidio dell’Impero Romano d’Oriente» raccontano i promotori dell’iniziativa.
«La carovana di ciclisti partendo da Campomarino, è giunta presso l’antica masseria “Le Petrose”, luogo di insediamento dei monaci basiliani, ed ha potuto ammirare gli affreschi ancora miracolosamente presenti nella annessa cappella di Sant’Eligio, datata come risalente al XVI secolo.
Il percorso è proseguito poi verso Sava, raggiungendo il limen bizantino/longobardo chiamato “limitone dei Greci”, lungo e imponente muro a secco costruito sul finire del VII secolo a difesa del territorio Bizantino, ammirandolo in tutta la sua maestosità nel tratto meglio conservato, situato nelle campagne tra la Madonna di Pasano e la magno-greca masseria Agliano. Si è passati poi a visitare la chiesa santuario della Madonna di Pasano, edificata dai monaci basiliani alcuni secoli prima dell’anno Mille, luogo sacro ancora attivo che ospita un vero capolavoro dell’arte bizantina, l’icona della Madonna Odegitria e la pietra del “miracolo dello schiavo” che avvenne nel 1605.
Dopo aver raggiunto e ammirato il mare dalla scogliera di Torre dell’Ovo il gruppo ha guadagnato la costa per un tuffo nell’azzurro mare jonico».