Secondo il segretario della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli, sarà impossibile tornare nelle classi se prima il governo non garantirà la presenza delle risorse (specialmente umane) necessarie. Oppure si dovrà ricorrere a severi tagli di orario e, di fatto, a un ritorno della didattica a distanza
“Oggi le condizioni per cui le scuole riaprano in presenza non ci sono: inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti”, ha detto il segretario della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli, puntando il dito contro la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. A meno di due mesi dall’inizio dell’anno scolastico non si è infatti ancora trovata una soluzione, al netto delle misure sicurezza e del distanziamento fisico, per permettere a tutti gli studenti di tornare nelle aule.
Senza un intervento straordinario non ci sono le condizioni per rientrare a scuola a settembre. Lo afferma il segretario della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli, secondo cui sarà impossibile tornare nelle classi se prima il governo non garantirà la presenza delle risorse (specialmente umane) necessarie. Oppure si dovrà ricorrere a severi tagli di orario e, di fatto, a un ritorno della didattica a distanza. I sindacati della scuola accusano la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, per la sua gestione dell'emergenza e lanciano l'allarme. Mancano meno di due mesi alla riapertura delle scuole, ma negli istituti non c'è posto per tutti gli studenti italiani, al netto delle misure di sicurezza.
Con le regole sul distanziamento tra i banchi imposte dall'emergenza sanitaria, anche utilizzando tutti gli spazi disponibili (dalle palestre ai corridoi) per il 15% degli alunni non ci sarà un’adeguata collocazione: si tratta di circa 1,2 milioni di bambini e ragazzi.
“Oggi le condizioni per cui le scuole riaprano in presenza non ci sono: inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti”, ribadisce Sinopoli. E punta il dito contro il ministero, accusandolo di aver fatto partire in ritardo il confronto sulla questione scuola. Ma non è tutto: c'è anche il problema della scarsità di risorse, che il sindacalista definisce “drammatica”. E ancora: “I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi, serve un organico straordinario che al momento non c’è”.
Nel corso di una conferenza stampa dei sindacati della scuola, Sinopoli si è detto preoccupato di dover tornare alla modalità di didattica a distanza. Tenendo conto del fatto che il tempo è sempre meno, e le soluzioni per ora non si vedono, probabilmente alcuni studenti non torneranno subito in classe, ma seguiranno ancora le lezioni online. "Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola, non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola. Il governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza", ha concluso.
Ma la questione è aperta. La ministra Azzolina ha richiesto al ministero dell'Economia 80 mila nuove assunzioni. Questi sarebbero i posti disponibili per quest'anno. Ma delle 53 mila nuove assunzioni autorizzate dal Mef lo scorso anno, meno della metà sono andate a buon fine. Secondo i calcoli fatti dalle parti sociali, gli 1,4 miliardi stanziati finora dal governo nel decreto Rilancio, potrebbero coprire i costi per 56 mila docenti per il prossimo anno scolastico. I quali potrebbero garantire circa 30 ore settimanali in più. Per quanto riguarda il personale Ata, invece, con i fondi finora a disposizione si potrebbero andare ad assumere 16 mila persone. Ma queste non sarebbero ancora abbastanza per garantire tutte le operazioni di pulizia e igienizzazione previste dal protocollo sanitario sulla scuola.