«La storia dei contributi è solo una scusa. Se qualcuno la ritira fuori, lo querelo»
Se qualcuno non mi vuole in lista perché sono una persona libera, lo dica. Ho fatto 
una nota al segretario regionale Marco Lacarra: non utilizzassero di nuovo impropriamente il tema dei contributi, perché stavolta si fanno male».
Donato Pentassuglia è, eufemisticamente, arrabbiato: alla vigilia della riunione della direzione Pd sono emerse nuovamente voci su una ipotesi di esclusione del consigliere regionale di Martina Franca per morosità. Una polpetta avvelenata, secondo molti un bis di quanto accaduto la scorsa settimana a Foggia con l’ex assessore Elena Gentile.
Il caso dei contributi non versati era venuto fuori alcuni mesi fa quando i dipendenti del Pd regionale, senza stipendio, avevano avviato le azioni esecutive. Ed era emerso appunto che alcuni consiglieri regionali erano in ritardo con i versamenti. Nell’elenco c’era pure Pentassuglia.
«Non sono un bancomat - è la sua replica seccata - ho versato quanto dovuto e anzi anche di più, visto che sono intervenuto quando è stato necessario aiutare la Federazione di Taranto. Ciclicamente torniamo a questo argomento che sa di scusa: l’ho detto a tutti, se qualcuno lo ritirerà fuori in riunione fioccheranno le querele. Mi dicano piuttosto che non mi vogliono nel Pd, che sono ingombrante, e prometto che vado via con le mie gambe».
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