Terremoto dopo la divulgazione dei dati. L’elenco era stato stilato per smaltire i rifiuti speciali
La fuga di dati sensibili sul Covid19 porterà ad una battaglia legale. Due famiglie si sono già rivolte ad un noto avvocato per sporgere denuncia contro ignoti. Vogliono chiedere conto del perché una lettera riservatissima del Comune neretino, e indirizzata solo alla Bianco Igiene ambientale, sia stata divulgata sul circuito di WhatsApp, raggiungendo migliaia di persone. Praticamente tutti ora sanno dove abitano (nella lettera c’è l’indirizzo in chiaro, con il numero civico) ventuno famiglie che devono rispettare la quarantena fiduciaria. Altri tre gruppi familiari sono in attesa dell’esito del tampone prima di formulare, a loro volta, l’esposto.
La contestazione dei cittadini, ormai alla pubblica “gogna”, dovrebbe raggiungere anche gli uffici della Asl e della Prefettura di Lecce. Il sindaco Pippi Mellone annuncia di aver chiesto all’avvocatura comunale di denunciare l’accaduto e afferma una cosa gravissima: «La comunicazione contenente i dati sensibili è stata rubata».
Ma che giro ha fatto questa nota spedita dal Comune con Pec? L’Asl comunica periodicamente al municipio i riferimenti dei cittadini in quarantena. L’ufficio comunale, a sua volta, scrive alla Bianco perché i rifiuti prodotti da queste famiglie devono essere ritirati con particolari accortezze. Si deroga, in questi casi, alla regola della raccolta differenziata con il ritiro di un unico sacco di materiale misto. Poi lo smaltimento avviene con altre e particolari cautele. Ovviamente la Bianco ha girato la comunicazione agli addetti che, materialmente, si occupano della raccolta. Ma a chi, di tutti questi attori, è “sfuggita” la nota poi diventata “doppiamente” virale?