La disavventura di un padre e un figlio di Oria, finiti in carcere ma innocenti
Assolti perché il fatto non sussiste.
Questa la formula utilizzata dal giudice Valerio Fracassi che, accogliendo la richiesta avanzata dalla difesa rappresentata dall’avv. Raffaele Missere, ha pronunciato sentenza di assoluzione piena per Cosimo e Luigi Antonio Bembi, padre e figlio di Oria, accusati di rapina aggravata in danno di tre cittadini bulgari.
Si chiude cosi, dopo più di un anno, la vicenda giudiziaria che aveva visto coinvolti i due oritani, che aveva avuto origine dalla denuncia di tre cittadini bulgari. Gli stessi, subito dopo essere rimasti vittime della presunta rapina secondo loro, consumata poche ore prima nel comune di Oria, avevano sporto denuncia alla Polizia. Nei confronti di entrambi gli imputati fu applicata la misura di custodia cautelare in carcere, poi attenuata in quella degli arresti domiciliari.
Secondo la tesi dell’accusa, i Bembi, all’esito di una trattativa condotta con i bulgari per la compravendita di un autoveicolo,
dopo averne “intascato” il prezzo, avrebbero minacciato i tre con pistola e machete facendosi consegnare anche altro denaro, intimando ai malcapitati di abbandonare immediatamente la zona.
Il bottino complessivo sarebbe ammontato a circa 8mila euro. I fatti destarono clamore, tanto da essere riportati da tutte le testate giornalistiche locali.
I Bembi si sono dichiarati innocenti fin dall’inizio, riuscendo a dimostrare nel corso dell’istruttoria la loro totale estraneità ai fatti.
Un clamoroso errore giudiziario, dunque, costato decisamente caro a padre e figlio che finirono in carcere per una vicenda che si è rivelata infondata.