Pantaloni e cravatta per i maschi, gonna e collant per le femmine. La lettera della dirigente ai genitori
Divisa maschile e divisa femminile, pantaloni e cravatta per i maschi, gonna e collant per le femmine. Suscita polemiche la decisione - riportata oggi da alcuni quotidiani - di una preside di Francavilla Fontana, Adelaide D’Amelia, che dirige il terzo istituto comprensivo «De Amicis - San Francesco», che ha deciso di far adottare le uniformi ai propri studenti. I genitori hanno protestato, le hanno scritto e hanno ricevuto risposta. Ma annunciano una nuova raccolta firme, davanti alla scuola, per domani sera alle 19. Non sono solo i costi (35 euro per ogni completo) a destare contrarietà. Ma anche la funzionalità della scelta che è stata criticata anche per le differenze di genere imposte tramite le regole sull'abbigliamento. La preside aveva risposto ai genitori l’11 settembre, motivando le sue decisioni.
«Stamattina ho ricevuto una richiesta di un insolito rendez-vous, seppure con persone che vedo sempre con immenso piacere: i genitori dei miei alunni. Si è poi convenuto, affinché gli stessi ricevessero le mie deduzioni nel più breve tempo possibile, che io rispondessi per iscritto.
Ringrazio per la prima parte della lettera da loro inoltrata: “Appoggiamo e concordiamo con il nobile fine della dirigente, ovvero quello di fornire un’importante impronta di ordine, professionalità e diligenza”.
Non convengo tuttavia sulla “pluralità di svantaggi” nell’indossare la divisa.
La divisa femminile comprende i collant. Ma essi non saranno calzati dal 24 settembre, bensì solo quando la bambine e l’ alunna avranno freddo. E potranno essere sostituite, preferendolo i genitori, con calzettoni/calzini blu.
Ricordo anche che all’interno della sede di Vittorio Veneto le tubature dell’impianto di riscaldamento siano interne. Rectius: anche in inverno è caldo.
I costi della divisa saranno ammortizzati nel medio periodo perché la gonna è lunga fino al ginocchio ed ha l’elastico regolabile.
Potrebbe essere comprata prima quella estiva/autunnale e successivamente il giubbino. È un’iperbole parlare di 5-6 divise del bambino: il colore blu lo tutela e nell’attesa del lavaggio e dell’asciugatura delle camicie a manica lunga regolabili affinché siano anche corte, si potrà indossare una maglia senza logo. Inoltre per i maschietti potrebbe evitarsi il logo anche sulla camicia, preferendolo solo sulla cravatta.
Resta l’impegno di Adelaide D’Amelia a provvedere personalmente e riservatamente per chi non possa. Quanto allo stereotipo di genere, ricordo che lo stesso Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, abbia emanato una direttiva nel 2017, invitando alla differenza di genere nel linguaggio giuridico della Pubblica Amministrazione, ottimamente compreso dai rappresentanti dell’Ente comunale Francavillese.
L’uguaglianza formale e sostanziale tra bambine e bambini lascerà comprendere, anche attraverso la gonna indossata a scuola, che il corpo femminile richieda profondo rispetto ed ossequio della sua dignità e personalità. Quanto alla questione di decisioni unilaterali, la divisa è stato oggetto dell’ordine del giorno di un Collegio Docenti e di un’informativa al Consiglio d’Istituto.
Non sono mancati i colloqui con i genitori durante l’inverno scorso, in cui fossero stati resi certi sulla stessa.
Nel modello di iscrizione dell’anno scolastico 2021/22 vi sarà scritto che sia obbligatoria la divisa solo per una attenzione particolare del Dirigente Scolastico. Grazie per aver letto e certamente compreso… e alla fine condiviso. Vi chiedo di abbracciare i vostri figli per me. Sereno fine settimana e festa di Maria Santissima della Fontana».
Adelaide D’Amelia