L’episodio si verificò il 24 marzo dello scorso anno, quando i Vigili del Fuoco stavano verificando la staticità del cornicione della cappella dell’Immacolata
La dott.ssa Carmen Ruggiero, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha emesso decreto di citazione a giudizio a carico del sindaco di Sava, ing. Aldo Maggi, il quale, difeso dall’avv. Gianfranco Fella del foro di Taranto, il prossimo 12 aprile dovrà comparire innanzi al Giudice di pace di Manduria per rispondere del reato di cui all’art. 594 c.p. (ingiurie).
A darne notizia è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri.
«La vicenda risale a marzo del 2009 quando, dalla cappella dell’Immacolata, antico luogo di culto risalente all’anno 1782, dei frammenti caduti da un cornicione rischiarono di colpire alcuni passanti in quel momento in transito» riporta Mimmo Carrieri in una nota. «Venuto a conoscenza dell’accaduto, considerato lo stato di degrado in cui versava la chiesetta (mai restaurata), nei giorni successivi, nella mia veste di responsabile provinciale del settore Ambiente ed Ecologia dell’Associazione C.p.A., chiedevo al Comando dei Vigili del Fuoco di Taranto che venisse effettuato un sopralluogo al fine verificare la staticità della struttura. Il 24 marzo 2009, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco mi preannunciava il sopralluogo (effettuato alla mia presenza il pomeriggio dello stesso giorno dai Vigili del Fuoco di Manduria). A fine verifica, e dopo aver prelevato dal frontone della chiesa un pezzo di capitello di “imminente caduta” (testualmente riportato nel verbale di intervento in mio possesso) decisero di far transennare il marciapiede sottostante.
Sul posto giunse anche il sindaco Maggi il quale, inspiegabilmente e alla presenza di più persone, ebbe a darmi del “pagliaccio” e “buffone”. Alla veemenza del Sindaco, risposi con una denuncia/querela (motivo del rinvio a giudizio). Nei giorni a seguire, presentavo alla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Architettonici della Puglia, sede regionale di Bari, domanda di restauro della cappella (detta dell’ “Immacolata Ecchija”) evidenziando l’importanza storica, architettonica e paesaggistica di rilevanza anche affettiva per i fedeli savesi.
La Soprintendenza, dopo diversi sopralluoghi sul posto, ha accolto la mia richiesta, affidando (a proprie spese) alla ditta Leopizzi di Parabita (LE) i lavori di “primo intervento restaurativo”».