Il sequestro nato da un ennesimo esposto dell’ambientalista Mimmo Carrieri
«Ma è mai possibile che non ci si renda conto che stiamo per essere travolti da un “tsunami” di rifiuti, e che nessuno intervenga per cercare di arginare questa vera e propria “emergenza ambientale?”».
Inizia così un comunicato dell’ambientalista savese Mimmo Carrieri, il quale annuncia un altro sequestro di una discarica, questa volta in territorio di Maruggio, operato dal Corpo Forestale di Manduria.
«In ordine di tempo, l’ultimo “sequestro penale” risale a venerdì 26 febbraio, eseguito dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato Stazione di Manduria, lo stesso giorno in cui ho depositato (ancora) un esposto/denuncia nel quale riferivo dell’“aggressione” in essere da parte di ignoti incoscienti, ai danni di un territorio (circa 5 ettari). La zona interessata alla discarica abusiva ricadente nel territorio del Comune di Maruggio (Contrada “Masseria dei preti”) ricca di macchia mediterranea, si affaccia su di un suggestivo panorama rupestre circondato da alberi di ulivi secolari, ora impoverita a causa di indiscriminati scarichi di materiali speciali pericolosi. Lo stato dei luoghi, sia sotto l’aspetto ambientale-ecologico e paesaggistico, si presenta gravemente compromesso, a causa di cumuli di materiali di diverso genere (eternit, bitume solidificato, pneumatici, inerti da costruzioni, materiale plastico, cassette in polistirolo e masserizie). In alcuni punti della macchia, i rifiuti hanno preso il sopravvento sulla vegetazione tanto che, alcuni alberi ricoperti da plastica. sembrano come fossero dei fantasmi. Con le tante operazioni di sequestro di discariche abusive, è dimostrato l’impegno quotidiano profuso dalle forze di polizia ai fini della tutela del patrimonio ambientale e della salvaguardia della salute pubblica. Occorre però anche dire che, vi sono i demeriti di coloro che non si impegnano sufficientemente nell’ambito delle loro competenze, affinché vengano fatti bonificare i siti sequestrati.
Come già ho avuto modo di dire in altre circostanze, il discorso sull’inquinamento del territorio, soprattutto nella nostra provincia, andrebbe ampliato con l’attuazione di programmi organici di tutela ambientale. Sono ben consapevole che ciò richiederebbe notevoli impegni finanziari e tempi relativamente lunghi di applicazione ma non possono essere queste le ragioni limitanti l’intervento da parte degli organismi pubblici preposti, anzi proprio per questo si dovrebbe avviare tempestivamente e concretamente un’azione programmatica globale. Comunque, pur inquadrando l’opera di recupero dei valori naturali e ambientali in un ampio e impegnativo programma, non si può fare astrazione del contributo che ciascuno può e deve dare nei limiti delle proprie possibilità. Anche col comportamento individuale fatto di modesti atti di elementare educazione naturalistica, si può contribuire alla conservazione della natura. Lasciare sul territorio rifiuti di ogni genere, significa mancare di rispetto alla natura e ai cittadini, i quali hanno tutti il diritto di fruire di un patrimonio non deturpato. Se questo dovesse accadere (ma la mia è utopia) l’unione delle azioni e del comportamento di ciascuno, darebbe immancabilmente i suoi frutti».