«Le aperture al gruppo regionale del M5S, legittime, per carità, ma illogiche e irrituali secondo me per una maggioranza qualificata»
«Egregio presidente Michele Emiliano, con lei ho condiviso, con enorme sacrificio personale (il mio stato di salute, e non solo il mio, era noto a tutti in questo quinquennio) 5 anni di vita politica.
Le sono stato vicino, in silenzio, senza batter ciglio; in me ha avuto un consigliere regionale fedele, ma non stupido: mai un tradimento, mai uno screzio, mai messo in difficoltà con richieste di nessun genere.
Insieme ad altri amici siamo stati promotori del movimento “Senso Civico “. Ho partecipato alla campagna elettorale per l’ultima volta, sicuro di non essere eletto, convinto però di poter dare un modestissimo contributo alla sua vittoria.
Oggi note giornalistiche mi raccontano di aperture al gruppo regionale del M5S, legittime, per carità, illogiche e irrituali secondo me, nonostante una maggioranza qualificata.
Raccontano di deleghe assessorile ai gruppi che non hanno espresso candidati in Consiglio. Si parla di rappresentanti di “Senso Civico”. Caro presidente, dica ai dalemiani che non sono “Senso Civico”, che questo modo di operare non mi appartiene e che in questa fase mi sarei augurato che tutti convergessero con idee costruttive a lenire le sofferenze dei pugliesi, a migliorare la loro esistenza.
Carissimo presidente, l’apertura al M5S sa di accordi pre-elettorali a noi tenuti nascosti, quasi una cambiale da pagare, solo così può essere spiegata questa apertura apparentemente senza senso, ripeto, alla luce dei numeri in Consiglio.
Questo modo di operare mi crea molto imbarazzo a seguire lei e il movimento “Senso Civico” e il mio elettorato, che non è il suo, non capirebbe, conoscendo profondamente i miei ideali.
Le auguro buon lavoro presidente. Si ravveda per il bene di noi pugliesi che in lei abbiamo riposto la nostra speranza.
Un abbraccio fortissimo».
Giuseppe Turco