domenica 24 novembre 2024


14/11/2020 11:19:44 - Salento - Attualità

All’esempio di Francesco, Chiara, Elisabetta e di tutti i santi francescani s’ispira l’impegno nelle opere di carità che viene svolto attraverso il Centro Caritas parrocchiale

Emergenza e solidarietà: è un tempo favorevole per sentire nuovamente che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo. Lo scrive papa Francesco nel suo messaggio per la quarta Giornata Mondiale dei Poveri, pubblicato lo scorso 13 giugno, giorno della festa di sant’Antonio da Padova, uno dei santi più amati dell’Ordine dei Frati Minori.

“Tendi la mano al povero” è il tema della Giornata che ricorre domenica 15 novembre.

Le parole bibliche dell’antico libro del Siracide, scelte dal pontefice, ricordano che per avere una preghiera degna ed efficace è necessaria l’attenzione a quanti sono nella povertà. Si tratta quindi anche un’occasione per riflettere su quanto la pandemia abbia aggravato le situazioni di povertà nel nostro Paese e nelle nostre comunità locali.

Sono tantissime le adesioni alla Giornata Mondiale dei Poveri: dalla Basilica di San Pietro in Vaticano - dove il pontefice presiederà la messa delle ore 10 con la partecipazione simbolica di cento persone in rappresentanza di tutti i poveri del mondo, dei volontari e dei benefattori – sino alle singole Diocesi e parrocchie.

A Francavilla Fontana, il Centro Caritas “Maria SS. della Croce” intende vivere questo giorno speciale nel clima del Giubileo Parrocchiale.

“Questa Giornata ricade in un tempo di grazia per la nostra parrocchia e nel cuore del triduo in onore di sant’Elisabetta d’Ungheria, patrona dell’Ordine Francescano Secolare, conosciuto anche come il Terz’Ordine”.

Lo ha evidenziato fra Giancarlo Greco, parroco e responsabile del Centro Caritas della Madonna della Croce in Francavilla Fontana, durante un incontro online trasmesso attraverso la pagina facebook della Parrocchia Santuario Maria SS. della Croce, al quale ha preso parte anche don Alessandro Mayer, direttore della Caritas Diocesana di Oria. Sant’Elisabetta fu la prima francescana laica salita all’onore degli altari al termine di una vita breve ma intensa, ritmata dalla preghiera e dal servizio ai poveri, una figura di santa medievale che, alla stregua di Francesco e Chiara d’Assisi, è straordinariamente attuale. Ed è proprio all’esempio di Francesco, Chiara, Elisabetta e di tutti i santi francescani che s’ispira l’impegno nelle opere di carità che viene svolto attraverso il Centro Caritas parrocchiale, con l’apporto operoso e silenzioso dell’intera comunità.

Il Centro Caritas “Maria SS. della Croce” può contare sull’impegno costante di trenta volontari. Nell’ultimo report della Caritas nazionale definiti “gli anticorpi della solidarietà”, i  volontari sono organizzati in nove gruppi, ognuno intitolato a uno dei primi compagni del Poverello d’Assisi: Bernardo, Rufino, Leone, Silvestro, Pietro, Masseo e Gesù ama. Inoltre, il gruppo frate Francesco è quello composto dagli stessi frati che abitano il convento di Francavilla Fontana, mentre il gruppo frate Jacopa è formato dai volontari che, attraverso l’accordo con altre associazioni del territorio, decidono di dedicare parte del proprio tempo libero alle attività del Centro Caritas parrocchiale.

In particolare, la mensa parrocchiale è attiva tutto l’anno e abitualmente assiste quindici famiglie offrendo loro un pasto completo tre volte alla settimana, ogni martedì, venerdì e domenica. Inoltre, ogni lunedì si tiene la consegna dei pacchi viveri, in collaborazione con il Banco alimentare, raggiungendo solitamente cinquanta famiglie e un numero purtroppo crescente di persone che versano in temporanee situazioni di bisogno e che si presentano spontaneamente o vengono segnalati tramite la rete dell’assessorato comunale ai Servizi sociali.

“Con iniziative come la Giornata Mondiale dei Poveri, papa Francesco ci sprona a scoprire e vivere nuove forma di fraternità” – ha spiegato don Alessandro Mayer.

Nei mesi della prima fase del lockdown non si è mai fermata la vita delle parrocchie. Altro che chiese chiuse! Anzi, abbiamo assistito all’energica ripresa di attività che in alcune realtà erano sopite. Tra marzo e maggio scorso c’è stato ovviamente un lieve calo della presenza di volontari più anziani, ma è stata immediata e spontanea l’adesione di volontari più giovani. In particolare, sono stati 606 i volontari attivi di cui 215, vale a dire più di un terzo, i nuovi volontari. Questo è anche il risultato di un cammino che esiste nelle nostre comunità parrocchiali, perché il volontariato non si improvvisa mai.

Le Caritas parrocchiali, sparse capillarmente nella diocesi, hanno svolto uno straordinario lavoro. Sempre in quei due mesi sono state contattate 3.215 famiglie nel territorio della diocesi, raggiungendo oltre 9.000 persone in soli 60 giorni, di cui 1.567 nuove famiglie. Un contributo importante è arrivato dalle istituzioni civili, ma le parrocchie restano un presidio importante, un punto di ascolto fondamentale, a servizio delle comunità.

L’emergenza Covid non è stata la prima e nuova causa di povertà, semmai ha evidenziato problemi che hanno vecchie radici: disoccupazione, lavoro precario, lavoro nero, la disattenzione verso le garanzie dei lavoratori costretti a sbarcare il lunario come possono e spesso soprassedendo a garanzie fondamentali come quelle contro gli infortuni sul lavoro e per l’assistenza previdenziale. Nelle prossime settimane sarà pubblicato un report della Caritas regionale, risultato di un’indagine condotta in tutte le parrocchie pugliesi. Sono emerse delle interessanti esperienze e delle importanti risposte giunte proprio dalle Caritas parrocchiali che sono state capaci di reinventarsi e di venire incontro, anche in maniera geniale, alle esigenze dei poveri. Senza politiche serie non potremo risolvere il problema della disoccupazione ma, con la fraternità e con la condivisione, abbiamo dimostrato che le nostre comunità hanno già al loro interno le risorse per soddisfare le esigenze di sussistenza primaria di chi ha bisogno”.

“La mensa si sostiene grazie alla carità di tanti francavillesi e anche di qualche forestiero – prosegue fra Giancarlo Greco. Siamo grati a ciascuno di loro, che guardano con fiducia al santuario della Madonna della Croce e al suo servizio per i poveri,  facendoci giungere con puntualità e, in alcuni casi con incontenibile generosità, il necessario per poter assicurare sempre un pasto completo a tutti coloro che bussano alla nostra porta. Aderendo a un progetto contro lo spreco alimentare, un altro importante contributo ci giunge dai supermercati Eurospin e più recentemente, auguriamoci altrettanto assiduamente, dai supermercati Pascar, così come non manca mai la disponibilità dei titolari di diversi negozi di alimentari della città. Infine, è stato attivato un fondo di solidarietà al quale imprese, associazioni e semplici cittadini possono versare offerte in denaro. Sono state registrate diverse donazioni, ma anche varie iniziative per promuovere la conoscenza di questo fondo e promuovere la solidarietà. Come ha fatto, per esempio, la locale Pro Loco che dai propri profili social, nei mesi del primo lockdown, ha reso disponibile una serie di video ricette dal titolo “Quel che passa il convento” concludendo sempre con l’invio a sostenere le opere di carità della Chiesa della Madonna della Croce.

Nel corso del Giubileo Parrocchiale, per celebrare questo tempo di festa per l’intera comunità, si sta provvedendo a svolgere piccoli ma importanti lavori di manutenzione dei locali della mensa, per renderli ancora più gradevoli, cuore pulsante e accogliente di questa nostra Chiesa in uscita”.

Nel giorno della Giornata Mondiale dei Poveri nella sala della mensa sarà collocata l’opera del maestro Carmelo Ciaramitaro, la tela raffigurante il miracolo della guarigione del cieco, benedetta dal vescovo di Oria, mons. Vincenzo Pisanello, durante la cerimonia di apertura del Giubileo Parrocchiale.











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