La testimonianza di Mirko Giangrande: «Mio padre è rimasto in ambulanza per circa 10 ore»
Ieri è stata una giornata nera per l’ospedale manduriano: diverse ambulanze, con a bordo pazienti Covid, sono rimaste ferme per numerose ore nell’area del Pronto Soccorso in attesa degli interventi dei sanitari.
Secondo alcune versioni, pare che non ci fossero posti per accogliere tali pazienti (ma perché allora non dirottarli al Moscati o alla clinica Santa Rita?), secondo altre versioni bisognava attendere il responso dei tamponi per capire in quale aree trattare i pazienti (ma, anche in questo caso, perché non mandare direttamente i pazienti in strutture del capoluogo e si doti quanto prima il Giannuzzi di un laboratorio per processare i tamponi?).
Sulla vicenda abbiamo raccolto la testimonianza di Mirko Giangrande, avvocato avetranese.
«In una di quelle ambulanze c’era mio padre» racconta l’avv. Giangrande, «non da cinque minuti, ma da oltre sette ore, con la prospettiva di passarci tutta la notte, sdraiato sulla barella, da solo, lontano dai parenti e dagli affetti più cari, con gli occhi fissi in alto, in compagnia solo della macchina dell’ossigeno. Non si capiva che fine dovevano fare; intanto le ambulanze si ammassavano. Se non muori di Covid, dovrai vedertela con la sanità pugliese. E in quelle ambulanze potreste esserci tutti voi».
Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Renato Perrini, il quale pubblica una foto delle ambulanze in attesa davanti al Pronto Soccorso.
«Solo pochi giorni fa il direttore della asl di Taranto ha detto che “a Taranto, a differenza di tutte le altre province della Puglia, non abbiamo mai visto la fila delle ambulanze con i pazienti Covid in attesa di tampone o ricovero”.
Lo ha detto in due sedi istituzionali: prima a Manduria di fronte a diversi sindaci della provincia di Taranto, poi intervenendo durante il Consiglio comunale di Martina Franca.
E ha aggiunto che addirittura abbiamo tanti altri posti disponibili, che la Asl ha scelto di attivare solo quando saranno necessari, per evitare che nel frattempo ci mandino pazienti da altre province.
Non ho voluto, per non alimentare paure, allarmi o polemiche, smentirlo con le foto delle file di ambulanze a Taranto, che da giorni mi stavate mandando.
Ho sperato che la cosa si stesse risolvendo.
Ma questa mi arriva oggi, proprio da Manduria.
La metto sperando che la faccia vedere Lopalco stasera in televisione.
E da questa mattina che invece che auguri di Santa Cecilia ricevo telefonate preoccupate di parenti di pazienti bloccati nelle autoambulanze nel parcheggio dell’ospedale da ore in attesa di essere sbarellati. E continuano ad arrivarne altri che molto probabilmente passeranno tutta la notte in fila in ambulanza.
Ho chiamato di persona e parlato con gli operatori che mi hanno confermato, ma domattina sarò lì a verificare.
Ho saputo che dopo Bari, anche a Foggia stanno costruendo un ospedale da campo.
Qui invece a Taranto vogliono aspettare di smantellare e infettare tutti gli ospedali della provincia?
Anche se sono rimasto solo a lottare, farò tutto il possibile fino all’ultimo perché questo non accada.
Non dobbiamo mai più vedere immagini come questa.
Tutti hanno diritto a non ammalarsi, ma se succede, hanno ancora più diritto a trovare un posto letto.
Questo nella provincia di Taranto non sta avvenendo».