Ha progettato, insieme a Giovanni Calia e Roberto Paolo Guida, un auto-pilota per un quadrirotore in grado di analizzare, riconoscere e seguire intelligentemente un percorso prestabilito
Secondo posto per i “LeadHeads”, gli studenti del corso di laurea magistrale in Aerospace Engineering dell’Università del Salento che nelle scorse settimane hanno partecipato alla competizione internazionale “Mathworks Parrot minidrone competition” giungendo alla finale mondiale di Cambridge: i selezionatori della Mathworks, azienda leader mondiale nella produzione di software per calcolo ingegneristico e scientifico promotrice del contest, hanno assegnato il secondo gradino del podio a Giovanni Calia, Mario Leonardo Erario e Roberto Paolo Guida, progettisti di un auto-pilota per un quadrirotore in grado di analizzare, riconoscere e seguire intelligentemente un percorso prestabilito.
Dopo una prima selezione che ha individuato i sei gruppi finalisti, tutti di Università europee, le squadre si sono affrontate sugli algoritmi di guida autonoma sviluppati: la commissione esaminatrice ha valutato le prestazioni degli autopiloti testandone robustezza, qualità e velocità su un ampio numero di tracciati. UniSalento si è piazzata appunto seconda, tra l’Università di Dublino e quella di Glasgow.
Giovanni Calia, 24 anni, è al secondo anno del corso di laurea magistrale in Aerospace Engineering; Mario Leonardo Erario, 23 anni, è attualmente a Varsavia dove, con una borsa “Erasmus Traineeship”, lavora alla sua tesi di laurea all’Istituto tecnologico dell’Aeronautica militare polacca; Roberto Paolo Guida, 24 anni, si è laureato di recente e lavora al Distretto Tecnologico Aerospaziale sulla sperimentazione dei droni. I “LeadHeads” studiano e lavorano sognando il futuro delle smart cities e dell’urban air mobility, il trasporto umano con taxi aerei e il potenziamento dei sistemi di guida autonomi per una mobilità affidabile, sostenibile ed efficiente: «Ci siamo formati in un contesto di ricerca e sviluppo delle tecnologie aeromobili a pilotaggio remoto molto stimolante», dicono, «Attraverso le iniziative di Università, centri di ricerca e distretti tecnologici, la Puglia ha dimostrato un’altissima attenzione e un forte impegno nella sperimentazione dei concetti operativi e d’uso dei cosiddetti droni».
«Sono orgoglioso per l’eccellente prestazione dei nostri allievi in un concorso internazionale di questo livello», commenta il professor Giulio Avanzini, docente di Meccanica del volo nel corso di laurea, «Questo successo testimonia prima di tutto le loro indubbie capacità di giovani professionisti dell’aerospazio, in un ambito tecnologico che rappresenta una delle principali sfide per le future attività aeronautiche: quello del volo autonomo. Come docente del corso in cui gli allievi si sono formati, voglio però anche sottolineare come, nonostante tutte le difficoltà, incluse quelle legate alla pandemia, questo risultato dimostri quanto il lavoro e la voglia di mettersi in gioco permetta di emergere anche da contesti accademici come il nostro, che molti – sbagliando – considerano periferici. Invece sono ricchissimi di iniziative, al centro degli sviluppi scientifici e tecnologici a livello nazionale e internazionale in moltissimi ambiti, incluso l’aerospazio. Per esempio, al momento sono attivi in Puglia due importanti progetti di ricerca: AcrOSS, che vede UniSalento come principale partner scientifico, e RPASinAIR, coordinato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale, che riguardano proprio l’inserimento dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo».
Nella foto allegata: in alto, da sinistra Giovanni Calia e Mario Leonardo Erario; in basso Roberto Paolo Guida.