Respinta la mozione di Fratelli d’Italia finalizzata alla istituzione di una commissione straordinaria cui delegare i compiti per verificare le criticità sorte dopo la trasformazione in Covid dell’ospedale Marianna Giannuzzi
Con i soli voti della maggioranza, l’assise consiliare, che si è riunita stamani nell’aula consiliare del vecchio municipio, ha eletto sia il presidente che il vice presidente del Consiglio comunale.
Tutto secondo copione. Per la carica di presidente, Gregorio Dinoi ha ottenuto 16 voti. A Loredana Ingrosso i voti della minoranza: 6 (in quel momento erano assenti i consiglieri Puglia, Ferretti e Duggento).
Per l’elezione del vice presidente, i voti della maggioranza sono confluiti su Serena Sammarco. Hanno poi ottenuto 4 voti Loredana Ingrosso e 3 Mimmo Breccia (nel frattempo era arrivato in consigliere Ferretti).
PREGIUDIZIALE - I lavori si sono aperti con una pregiudiziale del consigliere Domenico Sammarco, il quale ha fatto notare che, ad eccezione dei primi punti (elezione del presidente e del vice presidente, nonché comunicazioni del presidente del Consiglio), tutti gli altri argomenti non potevano essere discussi, in quanto non erano stati preventivamente valutati e licenziati dalle Commissioni consiliari, non ancora insediate.
«Noi abbiamo il diritto e il dovere di studiare gli atti, ma non ne abbiamo avuta l’opportunità» ha rimarcato Sammarco. «Noi non siamo qui per alzare le braccia, per cui ritirate tutti i punti non discussi in Commissione».
A Sammarco ha replicato il presidente del Consiglio Gregorio Dinoi, il quale ha fatto notare come nessun gruppo abbia ancora comunicato i componenti delle varie Commissioni e, peraltro, gli atti sono stati a disposizione dei consiglieri per 5 giorni.
CAPIGRUPPO – Indicati i capigruppo. Per la maggioranza sono Mastrovito (Pecoraro Sindaco), G. Perrucci (Città Più), V. Perrucci (M5S) e Lamusta (Movimento Democratico con Manduria). Per la minoranza, Sammarco (Progressisti), Bullo (Progetto Manduria), Puglia (Fratelli d’Italia), Ferretti (Lega), Breccia (Manduria Noscia) e Duggento (Patto per Manduria).
APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE – Questo punto è stato rinviato in quanto si è preso atto che i verbali non solo non sono stati disponibili nei giorni precedenti la seduta, ma mancavano anche in aula.
ASSESTAMENTO GENERALE E SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO – L’assessore Orsini ha reso noto che, da una ricognizione effettuata fra i vari uffici, sono emersi 150mila euro di debiti fuori bilancio e 496mila euro di potenziali passività. Sammarco ha nuovamente espresso la propria opinione, ovvero che l’atto non poteva essere approvato in quanto non discusso dalle commissioni consiliari. Al capogruppo dei Progressisti ha replica il sindaco Pecoraro, sostenendo che si trattava esclusivamente di un atto tecnico. Il provvedimento, come quello successivo, è stato approvato con i 16 voti della maggioranza, i 6 contrari della minoranza e l’astensione di Ferretti.
PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO – Lo ha illustrato il vice sindaco Mariggiò.
«Per la mensa, le famiglie contribuiscono con 58mila 207 euro e il contributo regionale è di 194mila euro. Per i trasporti, le famiglie partecipano ai costi con 5.075 euro, importo che va integrato con altri 286mila euro».
Diversi gli interventi della minoranza, fra cui quello della progressista Ingrosso, la quale ha posto l’accento sull’esiguità del Piano, carente, a suo dire, di tanti altri aspetti: ad esempio, digitalizzazione, qualità della mensa, progetti formativi.
Il vice sindaco Mariggiò ha fatto notare come, in così poco tempo, l’Amministrazione ha profuso il proprio impegno in primis sulla mensa, servizio che era stato sospeso.
«Abbiamo eseguito un sopralluogo con i rappresentanti della Asl e, insieme a loro, individuate le criticità che spero siano rimosse entro la fine delle feste» ha affermato Mariggiò. «Le problematiche sono serie e non potevo pensare a progetti extra se prima non sono risolte le criticità più importanti».
Bullo ha annunciato un voto favorevole, pur facendo notare come diverse osservazioni della minoranza fossero fondate.
Hanno dunque approvato il Piano del Diritto allo Studio i 16 consiglieri della maggioranza, i due consiglieri di Progetto Manduria (Bullo e Mariggiò) e il consigliere della Lega (Ferretti). Si sono astenuti i tre consiglieri progressisti e Breccia.
OSPEDALE GIANNUZZI – I toni del dibattito sono saliti quando si è trattato di discutere una interpellanza del consigliere Sammarco («Quando è stata presentata, ho fatto notare le tante criticità emerse nel passaggio dell’ospedale Giannuzzi a Covid e il depotenziamento del 118, problema, quest’ultimo non ancora risolto. L’Amministrazione ha preferito assecondare la Asl e credere alle favole che ha raccontato, invece di battere i pugni e di difendere il diritto alla salute della gente di quest’area della provincia»), e di una mozione presentata dal consigliere Puglia, il quale però era assente e, pertanto, è stata illustrata dal secondo firmatario, ovvero Bullo («Si formi una commissione speciale straordinaria per intervenire su tutti i limiti sinora emersi nel passaggio del Giannuzzi ad ospedale Covid e si convochi una seduta monotematica del Consiglio, cui invitare anche il direttore generale Rossi e il governatore Emiliano»).
Tanti gli interventi sull’argomento, che ha trovato la maggioranza in disaccordo.
«Non è il momento dei populismi e delle barricate, che, peraltro, a Massafra, ad esempio, non hanno pagato (l’ospedale fu chiuso)» è stato ribattuto. «Questo è il momento della solidarietà e dell’unità. Quando sarà terminata la pandemia, allora, tutti insieme, chiederemo alla Asl di essere “risarciti” per la disponibilità sinora dimostrata, con il passaggio del Giannuzzi a ospedale di primo livello».
Il consigliere Bullo ha fatto notare, invece, come la commissione straordinaria potrebbe essere la voce dei cittadini.
«C’è gente che ha terminato la quarantena da 21 giorni, ma non riesce a mettersi in contatto con la Asl, neppure via mail, per ottenere l’ok a poter uscire da casa».
La votazione ha registrato comunque i voti contrari della maggioranza (ad eccezione di quello di Pesare, che si è astenuto), e i voti favorevoli della minoranza (8, in quanto nel frattempo è arrivato anche il consigliere Duggento).
PUG – Ampliato sino al 31 marzo prossimo il termine per presentare le osservazioni.
Su questo punto maggioranza e minoranza si sono trovati d’accordo. Un po’ tutti hanno sostenuto come il PUG presenti alcuni passaggi che andrebbero completamente rivisitati. Secondo l’assessore Perrone, poi, la Commissione straordinaria avrebbe dovuto evitare di approvare in piena estate questo strumento urbanistico, attendendo, invece, che la nuova Amministrazione, che si sarebbe insediata poi a ottobre, avesse potuto meglio calibrarlo alle esigenze della comunità, compiendo scelte politiche.
C’è chi ha fatto notare come l’approvazione del Pug abbia paralizzato il settore.
«Vi sono progetti presentati 90 giorni prima dell’approvazione del Pug, che attendono una risposta dal Comune. Non è giusto penalizzare la gente».
E’ stato preso l’impegno di approfondire la discussione sull’argomento sin da subito, magari invitando anche i rappresentanti degli organi professionali, oltre che tecnici e associazioni ambientaliste.
Il provvedimento è passato all’unanimità.