Previsto l’utilizzo di specie vegetali mediterranee, finalizzate alla riduzione della vulnerabilità idrogeologica nelle aree a rischio, operando anche in un’ottica di tutela della biodiversità ed eco-compatibilità
Il progetto (previsto nell’ambito del programma Interreg Ipa Cbc Italia, Albania, Montenegro, 2014-2020), ha un importante partenariato ed annovera tra quelli italiani la Sezione Protezione Civile della Regione Puglia, l’Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali e la ONG Ricerca e Cooperazione. Prevede anche la realizzazione di azioni pilota consistenti nell'applicazione di tecniche di Ingegneria naturalistica che prevedono l'utilizzo di specie vegetali mediterranee, finalizzate alla riduzione della vulnerabilità idrogeologica nelle aree a rischio, operando anche in un’ottica di tutela della biodiversità ed eco-compatibilità.
Per realizzare gli interventi nelle Riserve Naturali è stato, inoltre, sottoscritto un apposito protocollo operativo tra l’Università di Bari, l’ARIF Puglia e le Riserve Naturali.
L’assessore regionale Donato Pentassuglia, presente all’installazione del “primo paletto”, coadiuvato da Francesco Ferraro, direttore dell’ARIF Puglia, ha sottolineato l’importanza della rete di partner creata con il fine prioritario dello sviluppo sostenibile del territorio. L’impegno della Regione Puglia sarà quello di replicare nel tempo queste azioni che vedono la sinergia di tanti Enti e professionisti con un fine comune: i ripristini delle dune utilizzando le tecniche dell’ingegneria naturalistica, fortemente erose soprattutto negli ultimi anni.
Gregorio Pecoraro, sindaco del Comune di Manduria e Autorità di Gestione delle Riserve Naturali, ha evidenziato l’importanza del progetto pilota per gli aspetti scientifici avviati in una delle aree meno antropizzate del litorale manduriano, dove si potranno monitorare gli stati di crescita delle essenze piantumate, per definire un modello sperimentale, e soprattutto attuale, per i futuri ripristini dunali di cui il territorio ha bisogno e che per anni sono stati trascurati.
Francesco Gentile, dell’Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e coordinatore delle azioni pilota, ha ricordato il complesso iter progettuale e ha confermato la sinergia quotidiana con lo staff dell’area protetta, coordinato dal direttore Alessandro Mariggiò. Ha successivamente illustrato gli obiettivi specifici degli interventi:
- il ripristino morfologico del sistema dunale del tratto di spiaggia della Palude del Conte, in quanto la conservazione delle dune è un punto fondamentale della gestione integrata della costa;
- la rinaturalizzazione di una piccola parte di canale che, seppur di origine artificiale, può svolgere un ruolo importante per quanto concerne gli equilibri ecosistemici all’interno dei sistemi fluviali e zone umide nella Riserva.
- la sperimentazione di accorgimenti tecnici come l’impiego di specie vegetali autoctone opportunamente selezionate dal Centro di Ricerca Basile Caramia di Locorotondo, al fine di garantire la qualità della biodiversità vegetale negli ecosistemi locali;
- la possibilità di presentare applicazioni di un know how tecnico-scientifico condivisibile nell’ottica della cooperazione internazionale e, trans-Adriatica, nel rispetto dei principi del Programma INTERREG IPA CBC Italia - Albania - Montenegro 2014-2020
Si auspica che il progetto pilota ed innovativo venga promosso dalla Regione Puglia ed utilizzato da numerose amministrazioni costiere che annoverano tra i loro problemi l’erosione delle dune, al fine di mettere a sistema e tutelare tutto il territorio pugliese.