Ieri sera la mascherina, lunga ben 6 metri, è stata tagliata al momento della deposizione del Bambinello
Un «Presepe No Covid» che rispecchia perfettamente il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e con il quale trascorreremo il giorno di Natale e le imminenti festività di fine anno.
Nel leccese, a Cutrofiano, un piccolo paese agricolo con meno di 10mila abitanti, che produce olio, uva, tabacco e vanta un’attività artigianale di buonissima tradizione legata all’arte figula, quest'anno presso la chiesa Madre è stata realizzata una insolita sacra rappresentazione della natività di Gesù Bambino. In realtà il presepe è quello tradizionale, molto semplice, con le tipiche statue dei personaggi. Ciò che è diversa, quest'anno, è la scenografia. Lo sfondo, infatti, è una mega-mascherina in tessuto non tessuto lunga ben 6 metri che fa da sfondo a tutto il paesaggio e che copre la stessa capanna.
Al momento della deposizione del Bambinello (che è avvenuta ieri sera all’inizio della celebrazione della Santa Messa della Vigilia di Natale officiata dai parroci don Emanuele Vincenti e don Vincenzo Giannachi), la mega-mascherina è stata tagliata a simboleggiare e auspicare che la nascita del Redentore aiuti a togliere dal mondo questo flagello del XXI secolo.
Un «Presepe No Covid», insomma, ben augurante ma, anche, che invita alla riflessione. Quest'anno più che mai.