Sarà emanata forse già domani la nuova ordinanza della Regione che regolamenterà la scuola in Puglia nelle prossime settimane. La protesta di ANP in un comunicato a firma del presidente regionale Romito
Un’altra settimana di … scuola a richiesta per elementari e medie. Anche per le superiori, Emiliano sarebbe orientato a lasciare alle famiglie la possibilità di scegliere fra didattica in presenza e didattica a distanza.
Ieri sera c’è stato un incontro fra gli assessori regionali interessati e le organizzazioni sindacali della scuola. Al termine, Roberto Romito, presidente regionale di Anp Puglia, ha diffuso il seguente comunicato.
«Vivace e animata la discussione, a tratti piuttosto contrastata, che si è svolta stasera al tavolo regionale sulla scuola fra le organizzazioni sindacali e gli assessori regionali Leo, Lopalco e Maurodinoia.
Oggetto del dibattito il rientro a scuola degli studenti delle superiori che in una prima proposta avanzata dall’assessore all’istruzione è stata annunciata per lunedì 25, al 50% ed in turno unico.
Una buona notizia, sembrerebbe, poiché la mancata presenza a scuola di questi ragazzi è da tutti giudicata come un danno ormai non più sopportabile, quasi irreversibile, per la loro formazione.
Ed anche la modalità del rientro risulterebbe soddisfacente rispetto alle nostre richieste e aspettative, tra le quali quella di evitare assolutamente il doppio turno di ingresso e di uscita da scuola, decretato - troppo rigidamente, a nostro avviso - da molti prefetti della regione senza tener conto che il sistema dei trasporti può operare in tutta sicurezza con il 50% degli studenti e, con i potenziamenti già decisi anche con il 75%, appunto senza la necessità, in un caso come nell’altro, del doppio turno di ingresso a scuola.
Ma la doccia fredda è arrivata quando ci è stato prospettato l’inserimento, anche per le superiori, della scelta da parte delle famiglie se frequentare o meno, in nome della asserita salvaguardia del diritto alla salute, cui si deve assoluta preminenza su tutti gli altri.
Abbiamo già più volte motivato la nostra ferma contrarietà a questa disposizione, che è in vigore già da mesi per gli alunni di elementari e medie ed è stata recentemente peggiorata dalla possibilità, data alle famiglie dall’ordinanza in vigore, di cambiare anche più volte la loro scelta rispetto alla presenza a scuola. Si veda al link
Quei motivi del nostro disaccordo rimangono, ovviamente, e si estenderebbero anche alla scuola superiore qualora per quest’ultima venisse adottato lo stesso modello, che giudichiamo molto negativo per la vita e lo studio dei ragazzi e per tutta l’organizzazione scolastica.
Lo abbiamo ribadito con fermezza agli assessori presenti proponendo loro invece, da un lato, di eliminare per tutti gli ordini di scuola la cosiddetta “libertà di scelta” rispetto alla frequenza scolastica. Dall’altro, di far rientrare gli studenti delle superiori al primo febbraio, sia in via precauzionale rispetto all’andamento dei contagi, sia per far sì che il rientro coincida con l’entrata in funzione del piano operativo regionale che istituisce, nelle scuole, la figura dell’Operatore Sanitario Scolastico, una figura professionale cruciale, ad avviso di tutti, per dare sicurezza e prospettiva alla vita scolastica nel contrasto al COVID, si veda al link
E c’è anche un’altra ragione che depone per il rientro delle superiori il primo febbraio: si ricomincerebbe in coincidenza con l’inizio del secondo quadrimestre scolastico avendo alle spalle tutte le valutazioni del primo, che si stanno completando in questi giorni e che risulterebbero quindi effettuate, per tutti i ragazzi, nelle stesse condizioni (a distanza).
Non sappiamo se le nostre richieste, peraltro coincidenti nella sostanza con quelle avanzate autonomamente dalle altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo, saranno o meno accolte, anche se ci è sembrato di essere stati convincenti almeno per quanto attiene il rientro al primo febbraio e almeno per quanto riguarda gli assessori presenti stasera, che riferiranno poi al Presidente Emiliano in vista della sua decisione definitiva.
Si dovrebbe, perciò, andare verso un’ordinanza bifronte che conterrebbe, da un lato, la proroga dell’attuale regime fino al 30 gennaio, dall’altro il rientro del 50% degli studenti delle superiori il primo febbraio, con turno unico d’ingresso.
E con “la libertà di scelta”?
Stiamo a vedere».
Roberto Romito
Presidente regionale ANP Puglia