Il sacerdote, infatti, era stato accusato dai magistrati italiani di essere un vero e proprio faccendiere, al centro di trame e scambi di favori che avrebbero consentito a decine di persone di avere corsie preferenziali per accedere a posti pubblici
Il Papa «spreta» un sacerdote in quanto si sarebbe macchiato di «molestie sui militari». Tale decisione è inappellabile. E’ stata presa direttamente dal pontefice ed approvata dalla Congregazione per il Clero. Il provvedimento, non soggetto ad alcun tipo di ricorso, è giunto al termine di un processo penale canonico avviato nel 2018.
Il sacerdote è stato accusato di aver aiutato giovani ad entrare nell’Esercito, anche in cambio di favori sessuali. Il religioso è stato accusato di molestie sessuali, minacce e stalking da un carabiniere in servizio a Pisa. La magistratura italiana ha aperto un fascicolo contro di lui, ma la giustizia vaticana è stata più veloce.
Non sono noti i dettagli della decisione papale, ma è chiaro che le indagini abbiano scoperchiato più di quanto è trapelato negli ultimi anni. Il sacerdote, infatti, era stato accusato dai magistrati italiani di essere un vero e proprio faccendiere, al centro di trame e scambi di favori che avrebbero consentito a decine di persone di avere corsie preferenziali per accedere a posti pubblici nell’Esercito o nei Carabinieri in cambio, pare anche di favori di tipo sessuale. Perciò è stato ritenuto colpevole di gravi reati, alcuni dei quali lesivi della reputazione di diverse persone, arrecando sofferenze e procurando pubblico scandalo e nocumento alla comunità ecclesiale.