Quando la vita prevale sulla morte: l’intervento eseguito al SS. Annunziata di Taranto
La famiglia di una giovane donna, deceduta sabato mattina al SS. Annunziata, ha autorizzato il prelievo e la donazione degli organi. La donna, poco più che trentenne e madre di quattro bambini, era stata ricoverata a causa di un aneurisma cerebrale. Gli organi sono andati a riceventi in Puglia e in Sicilia.
Ci sono delle storie che nessuno vorrebbe mai dover raccontare: la scorsa settimana, una donna, poco più che trentenne, di nazionalità straniera ma residente in provincia di Taranto, da diversi anni, è stata ricoverata al SS. Annunziata per una emorragia dovuta alla rottura di un aneurisma cerebrale. Le condizioni sono apparse subito estremamente gravi e, nonostante gli sforzi dei medici, non è stato possibile salvare la vita della giovane, madre di quattro bambini.
Sabato 23 gennaio mattina, purtroppo, i medici hanno dovuto constatare che per lei non c’era più nulla da fare, attivando le sei ore di osservazione. Alle 15 circa è stata confermata la morte cerebrale e, grazie all’immediato atto di generosità della madre della giovane, che ha tempestivamente dato il proprio assenso, è stata attivata la procedura per la donazione degli organi.
Mentre l’equipe del reparto di Rianimazione del SS. Annunziata, composta dalla dottoressa Doriana Benefico e dal dottor Giordano Nardini e coordinata dal dottor Pasquale Massimilla, garantiva le condizioni per mantenere la funzionalità degli organi da prelevare, il Centro Trapianti ha individuato, tra le persone in attesa, quelle compatibili con la giovane e sono partite le procedure per il prelievo degli organi. In serata le equipe multidisciplinari, arrivate da Bari e dalla Sicilia, hanno proceduto al prelievo degli organi e al trasporto degli stessi verso i riceventi.
Sono stati così prelevati il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, il pancreas e le cornee della donna. Il cuore, il fegato e un rene sono partiti alla volta di Bari, mentre i polmoni, l’altro rene e il pancreas sono stati trasportati in Sicilia, per portare nuova vita a diverse persone.
“Tutti noi siamo stati molto toccati dalla morte di questa giovane – ha affermato Stefano Rossi, Direttore Generale della ASL Taranto – ma il gesto di amore e solidarietà della sua famiglia ha in parte lenito lo sgomento. Nulla potrà restituire questa giovane madre ai suoi amati figli, ma lo slancio immediato con cui la loro nonna ha autorizzato la donazione degli organi significa molto per le persone che attendevano il trapianto. Esse hanno ricevuto la speranza e questo significa che, nonostante tutto, la vita può prevalere sulla morte”.
“Ora il nostro pensiero – continua il direttore Rossi – va ai figli della giovane deceduta: come Asl ci impegniamo per collaborare con le altre istituzioni per fare tutto quanto sarà necessario per sostenere questi bambini e la loro nonna. Non li lasceremo soli, garantiremo loro tutto quanto è nelle nostre possibilità in termini di assistenza socio-sanitaria e sanitaria”.
Si tratta del primo prelievo di organi effettuato nella provincia di Taranto, reso possibile non solo dalla sensibilità della famiglia ma anche dal lavoro dei professionisti sanitari che, nonostante l’emergenza Covid, garantiscono l’alto standard di cura e presa in carico.