Deposto un mazzo di fiori nella nuova teca del Museo Civico dedicata ad Elisa Springer
Come ogni anno, anche in questo caratterizzato dalla pandemia, l’ANSI di Manduria ha voluto ricordare gli orrori dell’Olocausto nella Giornata della Memoria, così come avviene in tutta l’Italia.
«Grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, nel pieno rispetto delle limitazioni in tema di Covid, e con la collaborazione del gruppo di gestione “Cuore Messapico”, l’ANSI ha deposto dei fiori alla nuova teca dedicata alla concittadina Elisa Springer presso il Museo Civico delle Guerre al Palazzo delle Servite, alla presenza dell’assessore Fabiana Rossetti» rende noto Giuseppe Attanasio, presidente ANSI di Manduria, a nome dell’intera sezione.
«Scrittrice austriaca di origine ebraica, fu superstite dell’Olocausto ed autrice delle memorie della sua esperienza di deportata al campo di concentramento di Auschwitz, testimone quindi della Shoah italiana.
I soci dell’ANSI, con questo gesto, desiderano sensibilizzare il risveglio delle coscienze di ogni individuo, convinti che solo attraverso il confronto con la ricchezza delle diversità culturali ci si possa contrapporre ad ogni fenomeno di discriminazione sia essa religiosa, etnica o razziale.
Purtropp,o nonostante le testimonianze degli orrori passati attraverso i campi di concentramento, le foibe, e quelli degli anni a venire sino ai tempi nostri, i fatti hanno continuato a raccontarci atti denigratori, intolleranze e odio tra i popoli.
Ricordare e commemorare le vittime della Shoah quindi, non significa affatto trascurare altri genocidi, né tantomeno stabilire inutili “priorità” tra stermini e dolori di un popolo piuttosto che di altri popoli.
Il Giorno della Memoria pertanto non è solo un omaggio alle vittime, ma semplicemente il dovuto riconoscimento pubblico e collettivo ai gravissimi fatti e agli orrori di cui l’uomo stesso ne è stato l’artefice.
Oggi le Forze Armate, i Governi di tutti i Paesi hanno il compito di mantenere la Pace e la sicurezza in tutto il mondo, promuovendo l’amicizia tra le nazioni e la cooperazione internazionale con il rispetto dei diritti dell’uomo. Noi invece, con l’impegno di tutti e prendendo esempio dagli errori passati, abbiamo il dovere di non dimenticare affinché i più giovani sappiano, del resto una società che ignora il proprio passato non potrà costruire un futuro migliore».