«C’è già l’adesione della Fondazione Elisa Springer»
«In questa settimana così importante, in cui siamo chiamati a mantenere viva la memoria dell’Olocausto e ad impegnarci affinché l’orrore dei campi di concentramento e di sterminio non abbia più posto nella Storia, vogliamo lanciare a tutta la cittadinanza manduriana e a tutti gli uomini e le donne che hanno un rapporto diretto con la nostra comunità una proposta per onorare degnamente la memoria di Elisa Springer, a quasi diciassette anni dalla sua scomparsa.
Chiediamo infatti che a Elisa Springer venga dedicata, all’ingresso del ghetto ebraico di Manduria (o in un altro luogo significativo), una pietra d’inciampo, simbolo del valore della memoria diffusa dei deportati nei campi di sterminio nazifascisti: un modo degno di ricordare, nella città di cui visse a partire dal 1946, la testimone della Shoah che con il suo “Il silenzio dei vivi” descrisse l’indicibile inferno di Auschwitz.
La pietra dell’inciampo è un progetto monumentale europeo per tenere viva la Memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Non è altro che un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente che ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995; sono le “Pietre d’Inciampo”, Stolpersteine, in tedesco, iniziativa creata dall’artista Gunter Demnig come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del nazifascismo che per qualsiasi motivo perseguitate per religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
Ci rivolgiamo quindi alle forze politiche, al mondo della scuola, all’associazionismo, agli operatori culturali e alla cittadinanza tutta, affinché sostengano la nostra proposta, così come hanno già fatto in questi giorni la Fondazione Elisa Springer (con cui stamattina ci siamo recati presso la tomba della testimone della Shoah per renderle omaggio) e l’Amministrazione comunale per bocca del sindaco Pecoraro e del vicesindaco Mariggiò, che hanno manifestato piena adesione al progetto e l’impegno a produrre quanto prima un atto di indirizzo in Giunta.
Sarebbe bello avviare un percorso partecipato che porti Manduria ad avere un piccolo grande segno dell’importanza della memoria e dell’impegno per impedire che la tragedia di cui la stessa Springer fu vittima possa ripetersi. Per usare le sue parole, infatti, “oggi più che mai è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità”».
Il coordinamento di
“Una Strada Diversa”