Alessandro Mariggiò: «La staccionata, in via di completamento, composta interamente in legno, rinsalda i margini degli accessi alla spiaggia e del percorso che attraversa l’oasi naturalistica, preservandone la biodiversità e tutelando dalla pressione antropica gli habitat qui presenti, complessi ecosistemi tanto sorprendenti quanto fragili che ospitano un’affascinante varietà di specie animali e vegetali»
Si avvia alla conclusione il primo intervento per la riqualificazione della Salina dei Monaci, che interessa il sentiero che attraversa in tutta la sua estensione la zona umida, parte integrante delle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale.
Alessandro Mariggiò, direttore delle Riserve, ci parla della posa in opera delle staccionate di protezione.
«La staccionata, in via di completamento, composta interamente in legno, rinsalda i margini degli accessi alla spiaggia e del percorso che attraversa l’oasi naturalistica, preservandone la biodiversità e tutelando dalla pressione antropica gli habitat qui presenti, complessi ecosistemi tanto sorprendenti quanto fragili che ospitano un’affascinante varietà di specie animali e vegetali» fa notare Alessandro Mariggiò.
«La “recinzione naturale” è stata concepita rispettando lo sviluppo delle diverse tipologie arbustive autoctone tipiche degli ambienti dunali che spesso, lungo il tragitto, costituiscono una vera e propria barriera spontanea in difesa della laguna, permettendo così all’intervento di ripristino di risultare poco invasivo.
I montanti in castagno allargano o infittiscono il loro passo dove necessario, sostenendo un abbraccio lungo centinaia di metri che include ma non divide, capace di favorire la consapevolezza di un patrimonio dal valore inestimabile e di assicurare ai visitatori, all’interno del nuovo punto di avvistamento, un posto in prima fila davanti al meraviglioso spettacolo della natura».
Le opere di ingegneria naturalistica sono state progettate in gran parte con paleria in legno di castagno, in quanto tale scelta progettuale consente un basso impatto ambientale: il legname di castagno da utilizzarsi proviene infatti da una fonte rinnovabile certificata. Inoltre questa scelta garantisce una buona durabilità delle opere in legno progettate, da attribuirsi principalmente all’elevato contenuto di tannino presente nel legno di castagno: ciò preserva il legname da attacchi di funghi e parassiti
«Le feritoie che si aprono sulla sua parete, dislocate a diverse altezze, garantiranno una completa fruibilità a tutti, permetteranno di studiare il comportamento dell’avifauna limicola stanziale e migratoria in uno degli scorci più suggestivi dell’area e di prevenire l’involontaria azione disturbatrice dell’osservatore.
La scoperta della biodiversità della Salina Monaci diventerà un “viaggio esperienziale”».
L’intervento è stato finanziato con fondi POR Puglia 2014/2020 - Azione 6.5.