Le immagini, dalle quali si evincerebbero dei gravi reati compiuti oggi in materia di ambiente, saranno consegnate anche ai Carabinieri di Manduria e a quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce
Un drone per cercare di capire le fonti dei cattivi odori che, periodicamente, ammorbano l’aria della città.
Lo ha impiegato oggi, giornata in cui i cattivi odori erano particolarmente forti, l’associazione “Azzurro Ionio”, che un paio di ore fa ha diffuso un comunicato a firma di Francesco Di Lauro.
«Oggi, 2 febbraio, in occasione dell’ennesima emissione di odori nauseabondi che hanno interessato gran parte della città di Manduria, volontari dell’associazione scrivente e alcuni cittadini hanno impiegato un drone ad altissima risoluzione, che ha permesso l’individuazione di alcune aree dell’agro di Manduria all’interno delle quali, a giudicare dalle riprese effettuate, si stanno compiendo compiuti reati ancora gravi. Domani 3 febbraio il materiale video, unitamente ad un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto, sarà consegnato ai Carabinieri di Manduria e quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce.
Diciamo a tutti coloro che da decenni subiscono questi gravi reati ambientali che è giunto il momento di alzare la testa e denunciare alle forze dell’ordine o segnalare all’associazione Azzurro Ionio ogni circostanza che può permettere di risalire ai responsabili di reati punibili anche con la reclusione».
Francesco di Lauro
Per Azzurro Ionio