In appena due giorni il tasso di occupazione delle Terapie intensive è sceso dal 37% al 28%
In appena due giorni il tasso di occupazione delle Terapie intensive è sceso dal 37% al 28%, e non perché siano improvvisamente calati i ricoveri. Ma solo perché tra venerdì e sabato, all’indomani del report che ha sancito la permanenza della Puglia in zona arancione, la Regione ha aggiornato «ora per allora» il numero dei letti disponibili che da 460 sono diventati 569, facendo calare la classificazione di rischio da «alta» a «moderata». E dunque facendo rientrare in pieno la Puglia nei parametri per la zona gialla.
Ecco perché ieri pomeriggio, in un confronto con la Cabina di regia del ministero, la Regione ha chiesto di rivedere la classificazione della settimana in corso, rimettendo la Puglia nella fascia di rischio «moderato» anziché in quello «alto» che ha comportato la permanenza nella zona arancione. Una richiesta di revisione del monitoraggio di venerdì praticamente uguale a quella fatta dalla Lombardia a fine gennaio: in quel caso l’Iss prese atto dei correttivi che fecero scattare la nuova classificazione dalla domenica successiva. Ma per la Puglia a essere cambiati non sono i dati di monitoraggio (il numero dei contagi), bensì i dati strutturali che sono a denominatore delle percentuali su cui si valuta il rischio.