Il reato ipotizzato è quello di abuso dei mezzi di correzione. Ai giudici il compito di appurare la veridicità dei fatti
Lancia il diario sul banco di un allievo e così lo ferisce sul labbro.
È questo l’episodio raccontato nella denuncia che nei giorni scorsi è stata presentata nei confronti di una maestra del sud Salento. Il reato ipotizzato è abuso dei mezzi di correzione.
L’atto, depositato nella caserma dei carabinieri di Nociglia, è firmato dal padre di un bambino residente a San Cassiano, che frequenta la terza elementare di un istituto della provincia.
I fatti - così come esposti in querela - risalgono al 20 gennaio scorso.
Nella classe frequentata dal bambino si presenta una nuova insegnante, per effettuare una supplenza di un’ora.
Nel corso della lezione, sembra che il bambino non sia riuscito a tradurre una frase dall’inglese: a quel punto l’insegnante gli avrebbe detto: « Mi hai rotto le scatole, sei un fallito, resterai sempre senza lavoro».
A quel punto avrebbe poi lanciato il diario per restituirlo all’allievo, mentre il bambino aveva il mento poggiato sul banco. L’urto con il diario gli causa una ferita al labbro, che inizia a sanguinare. Alle richieste di aiuto dell’alunno, la maestra avrebbe risposto: «Spicciala, che te sciuta bona» (finiscila, che ti è andata bene).
L’alunno, tornato a casa, non ha riferito nulla ai genitori di quanto accaduto a scuola. Madre e padre si sono accorti della ferita al labbro, ma l’hanno attribuita alle temperature particolarmente rigide di quei giorni. Il giorno seguente, però, la notizia di quanto accaduto al bambino inizia a circolare fra i genitori dei compagni di classe, che vengono a sapere dell’episodio dai rispettivi figli. A quel punto uno di loro avvisa i genitori del bambino, i quali esterrefatti chiedono conferme al piccolo, che racconta tutto nei minimi dettagli.
Toccherà adesso alla magistratura accertare la veridicità dei fatti così come esposti nella querela.