«Una dose di vaccino conferisce una buona protezione dalla malattia grave. Meglio avere due persone protette subito al 65% che una persona protetta fra un mese al 90%»
La campagna vaccinale per gli over-80 parte oggi in tutte le province con l’obiettivo di garantire la copertura capillare degli anziani.
Sono 160mila (su 206mila) i nati prima del 1941 che hanno prenotato tramite up, farmacie o sul sito PugliaSalute, e che hanno ottenuto l’appuntamento da oggi fino alla metà di aprile. Ma le agende sono ancora aperte, e lo rimarranno fino a quando sarà necessario: anche per questo – e perché nessuno conosce ancora la quantità di dosi disponibili da marzo in poi - i tempi per portare a termine l’operazione (richiami compresi) non saranno brevissimi. Non prima di giugno.
Insieme agli over-80 è infatti partita la vaccinazione del personale scolastico (a cui sono riservate le dosi di AstraZeneca) e delle forze dell’ordine (che provvedono alle somministrazioni con il proprio personale medico).
La necessità di procedere in parallelo, a fronte di una scorta di vaccini che al momento copre circa un terzo del fabbisogno, pone dunque una serie di incognite che potranno essere sciolte solo quando arriveranno risposte dal commissario Domenico
Arcuri.
Lo sa bene l’assessore alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che ieri ha chiesto all’Aifa di eliminare le restrizioni sul vaccino AstraZeneca (oggi autorizzato fino ai 55 anni di età) e ha proposto di spostare il richiamo a 12 settimane. Un po’
quello che stanno già facendo in Gran Bretagna: meglio dare una sola dose a più persone che due a meno persone.
«Due mosse a costo zero - ha detto Lopalco -, basta un briciolo di coraggio da parte di chi deve prendere la decisione. Una dose di vaccino conferisce una buona protezione dalla malattia grave. Meglio avere due persone protette subito al 65% che una persona protetta fra un mese al 90%».
Un ragionamento che potrebbe avere un impatto in particolare sul mondo della scuola: è evidente che non sia possibile completare la vaccinazione su tutto il personale (con la doppia dose) prima del mese di giugno, e oltretutto la limitazione dei 55 anni («Nonostante l’Ema - ha detto Lopalco - abbia autorizzato il vaccino per tutte le persone sopra i 18 anni») pone una serie di difficoltà operative per la necessità di trasportare anche le dosi di Pfizer o Moderna.