Imperatrici e sovrane, strateghe, scienziate, letterate, artiste, sacerdotesse, imprenditrici. La storia dei secoli passati consegna l’immagine di donne determinanti per lo sviluppo della società e della civiltà, ma spesso volutamente dimenticate o riposte nell’angolo più ignoto della storia
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto celebra l’8 marzo, la Giornata Internazionale della Donna, accendendo un faro sulla figura femminile e raccontando “l’altra metà della storia”.
Accadrà in presenza con due appuntamenti destinati a mettere in luce la correlazione esistente tra i reperti delle collezioni del MArTA e le figure femminili e con la conferenza on-line sulle donne nei racconti dell’archeologia.
Si comincia al mattino, alle ore 11.00, con le storie che il Museo di Taranto costantemente svela attraverso i “Tesori mai visti” conservati all’interno dei depositi.
Sarà il funzionario archeologo del MArTA, Luca Di Franco, a narrare nella sala multimediale del museo, le “Donne ispiratrici e l’immagine delle Muse attraverso un nuovo rilievo tarantino”.
Alle ore 16 a parlare saranno invece i reperti ospitati nelle sale in una sorta di viaggio-racconto sulle donne in Magna Grecia; i visitatori potranno immergersi nel percorso tematico grazie alla conversazione itinerante dell’archeologa Silvia De Vitis che accompagnerà il pubblico nel viaggio.
I due appuntamenti in presenza si svolgono con le modalità previste dalle normative anti-Covid: prenotazione obbligatoria rispettivamente alle ore 11 e alle ore 16, per un massimo di 15 persone. La conversazione della dott.ssa Silvia De Vitis si terrà anche il giorno 9 marzo alle ore 16.
Nel pomeriggio, in modalità esclusivamente on-line, alle ore 18, in diretta sulle piattaforme Facebook e Youtube del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il racconto si trasforma in una vera e propria esperienza archeologica che accompagna i visitatori on-line alla ricerca delle figure femminili nascoste o dimenticate.
Dopo l’introduzione della direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, Grazia Semeraro, professore ordinario di archeologia classica presso l’Università del Salento, parlerà dell’altra metà della storia e delle donne nei racconti dell’archeologia.
E’ importante ricordare le donne protagoniste della loro storia e della storia delle comunità che abitarono – spiega la direttrice del Museo Archeologico di Taranto, Eva Degl’Innocenti – ma che spesso sono state volutamente relegate nell’ombra.
Oggi come migliaia di anni fa la storia delle donne è spesso popolata da ‘figure nascoste’ il cui contributo alla vita sociale è riconosciuto a fatica e a volte raggiunge il grande pubblico solo con notevole ritardo – spiega la professoressa Semeraro.
Come avvenne d’altronde alle donne afroamericane che furono determinati, nel 1961, per la missione spaziale degli Stati Uniti, consacrate nel film di Theodere Melfi “Il diritto di contare” (Hidden Figures).
Il Museo di Taranto partecipa quindi a questa opera di “riemersione” per far riaffiorare dalla storia figure dimenticate.
Partendo dal Museo di Taranto proveremo a riconoscere alcune di queste figure - dice la prof.ssa Grazia Semeraro - il più delle volte anonime oltre che ‘nascoste’. Un percorso che, dalle vetrine piene di splendide testimonianze del passato, si dipanerà attraverso le scoperte archeologiche della Puglia e dell’Italia Meridionale, nel tentativo di conoscere un po’ meglio la storia delle donne e del mondo sociale, religioso ed economico di cui sono state protagoniste.