Ancora una volta il territorio viene penalizzato: ci si attende una risposta compatta di tutte le forze politiche e sindacali
«Ancora una volta i cittadini dell’area orientale della provincia vengono trattati come cittadini di serie B. Altrove, prontamente, i pochi posti letto riservati ai pazienti Covid sono già stati riconvertiti, mentre a Manduria si continuano a mantenere 32 posti letto per pazienti Covid, impedendo di fatto la riattivazione dei reparti e dei servizi che sono stati garantiti al territorio sino all’autunno scorso».
E’ lo sfogo di un operatore sanitario, che ha voluto mantenere l’anonimato, raccolto dopo la diffusione della proposta di riorganizzazione del nosocomio manduriano. Si fatica a comprendere l’accanimento verso le comunità di quest’area, già private, per oltre mezzo anno, di tutti i servizi del “Giannuzzi”. Decisione, questa, che pure fu accettata con estremo senso di responsabilità in considerazione della pandemia in atto. Non solo. Tutto il personale sanitario, pur non avendo specializzazioni specifiche, si è sacrificato in un utilizzo improprio, con buoni risultati.
Perchè non venire incontro alle legittime aspettative delle comunità che fanno riferimento al “Giannuzzi”, spostando i pochi pazienti Covid che necessitano di cure al “Moscati”?
E perché non riaprire subito il servizio di Nefrologia, che sarebbe possibile sia per la locazione degli ambienti (area Covid free), sia per la disponibilità del personale?
Ci piacerebbe ascoltare il parere del direttore generale della Asl Stefano Rossi, del governatore pugliese Michele Emiliano e dell’assessore regionale alla Sanità Pierluigi Lopalco.
Perché continuare ad accanirsi con questo territorio, soprattutto alla vigilia della stagione estiva (con l’arrivo di migliaia di villeggianti) e non concentrare invece la cura dei pazienti Covid al Moscati?