Sembrerebbe questo l’orientamento del Comune di Manduria, alle prese con un problema che, di fatto, ha bloccato il comparto dell’edilizia
Verso l’annullamento dell’ordinanza di adozione del nuovo Piano Urbanistico Generale.
Sembrerebbe questo l’orientamento del Comune di Manduria, alle prese con un problema che, di fatto, ha bloccato il comparto dell’edilizia. Il nuovo PUG fu adottato nell’estate scorsa con una delibera della Commissione straordinaria. Sui contenuti, sugli indirizzi e, in particolare, sulle criticità di questo fondamentale strumento urbanistico, che dovrebbe regolare lo sviluppo della città per i prossimi lustri, sin dall’inizio, però, tutti i tecnici hanno espresso serie perplessità, formalizzate peraltro nelle osservazioni elaborate così come previsto dalla legge.
Nei primi mesi del nuovo anno, dopo aver incontrato i rappresentanti di diverse categorie produttive, l’Amministrazione ha deciso di chiedere il parere tecnico-legale all’avv. Giuseppe Misserini. La risposta, giunta nei giorni scorsi, conferma i dubbi sollevati sin dall’inizio.
«I profili di illegittimità dell’intero strumento urbanistico sono sostanzialmente due: l’errata analisi del dato demografico (è stato preso in considerazione un numero di abitanti molto più elevato di quello reale) e l’errata rappresentazione dell’intero Piano in relazione al rischio idraulico» ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Ketty Perrone nell’ultima seduta del massimo consesso elettivo. «L’errata analisi di questi dati ha indotto a scelte non idonee a perseguire lo sviluppo armonico del territorio da parte dei progettistici. Questi vizi non possono essere risolti attraverso delle osservazioni al PUG, ma condurrebbero direttamente all’annullamento d’ufficio da attuare ai sensi dell’articolo 21 della legge 241/90. Sarebbe una cancellazione dall’origine, escludendo così ogni possibilità di responsabilità in capo all’Ente. Si tratta di un procedimento che è stato istruito in maniera errata e incompleta e che ha portato ad un provvedimento viziato da eccesso di potere.
Il drammatico prolungarsi dello stallo in cui si trova il settore dell’edilizia ha generato le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti».
Maggioranza e minoranza sono d’accordo per non perdere più tempo, anche alla luce del parere dell’avv. Misserini: se questi dati sono errati, sostiene il legale, vi sono i presupposti giuridici per addivenire all’annullamento.
«Il primo dato errato, quello demografico, è certo e, quindi, è già sufficiente per l’annullamento dello strumento urbanistico. Per le problematiche legate al rischio idraulico, la verifica dovrebbe eseguirla un professionista con competenze specifiche. E ciò comporterebbe spese e ulteriori lungaggini».
Dall’Amministrazione, che intende coinvolgere anche la minoranza in questa decisione, è poi partita la proposta di riunire, in questa settimana, la conferenza dei capigruppo.