All’interno dei gruppi consiliari si è alla ricerca di una decisione condivisa sulle sorti del Piano Urbanistico Generale: si revoca l’adozione oppure lo si modifica attraverso le osservazioni?
Nuovo PUG, ancora una fumata grigia.
All’interno dei gruppi consiliari si è alla ricerca di una decisione condivisa sulle sorti del Piano Urbanistico Generale, uno strumento atteso da circa 25 anni e adottato nel mese di luglio dello scorso anno dalla Commissione straordinaria. Strumento che, sin dalle prime battute, ha fatto storcere il naso agli operatori del settore, non convincendo del tutto anche l’Amministrazione, che ha poi richiesto un parere legale all’avv. Misserini per verificare se vi siano le condizioni per revocarne l’adozione.
Mentre nell’ultima seduta del Consiglio comunale è sembrato emergere un orientamento prevalente finalizzato alla revoca dell’adozione, nella recente riunione dei capigruppo sono spuntate delle perplessità in merito ai due dati tecnici contenuti nel PUG che sarebbero inesatti: il dato demografico (l’elaborato è stato sviluppato su una popolazione residente di 35mila abitanti, invece dei 30mila attuali) e quello idrogeologico (vi sarebbe una incongruenza topografica con il reticolo idrico-geologico).
«Se questi dati sono errati, allora il Consiglio può procedere alla revoca dell’adozione del PUG», il parere dell’avv. Misserini. Una conditio sine qua non, insomma, sulla quale basare la decisione di revocare uno strumento urbanistico atteso per tanti lustri.
Nella recente seduta dei capigruppo, però, sono emersi degli elementi nuovi, che, attraverso una lettura più attenta dello strumento e delle sue relazioni, tenderebbero a minare queste certezze.
Relativamente al dato demografico, fatto lievitare dal progettista, pare esista una relazione finale, che sarebbe datata giugno 2020 e che fa parte integrante dello strumento urbanistico, con la quale lo si modificherebbe. Ciò comporterebbe un ricalcolo della nuova cubatura consentita per le realizzazioni edili con l’entrata in vigore del PUG. Per l’altro aspetto, quello idrogeologico, pare che sia intervenuto un parere positivo rilasciato dall’Ufficio di Bacino e che quindi sanerebbe l’anomalia.
Elementi, questi ultimi, che hanno instillato nuovi dubbi fra alcuni gruppi consiliari, sia di maggioranza (ad esempio il gruppo GEA, che ha chiesto di riascoltare il progettista), sia di minoranza (i Progressisti).
«Annullando l’adozione e vanificando il lavoro sin qui eseguito, con nuovi costi a carico del Comune per il nuovo incarico e la elaborazione di un nuovo Pug, potremmo andare in conto ai rilievi della Corte dei Conti» è stato osservato l’altro ieri. «Perché non verificare se sia possibile calibrare meglio questo Pug attraverso l’accoglimento delle osservazioni che sono arrivate?».