La riflessione dello scrittore Lorenzo Di Lauro
«Dopo un anno e mezzo di grandi difficoltà, si prova a ripartire. Si parla di piani futuri a livello locale, regionale, nazionale ma in ogni caso manca il giusto spazio ad una categoria molto spesso sacrificata, quella dei giovani, alla quale faccio parte anche io. Si è parlato poco di scuola, di università, mentre si è parlato molto di aperitivi e movide.
Adesso vogliamo dimostrare al nostro Paese di essere pronti, con la nostra energia, il nostro entusiasmo, a dare un apporto fondamentale per la ripartenza, ma non ci sentiamo pienamente inclusi. Vale per chi si dedica all’arte, alla cultura, ma anche a chi ha nel DNA la passione per la fisica, l’ingegneria e a chi semplicemente vorrebbe emergere. Il nostro entusiasmo è stato più volte soffocato dalla mancanza di progetti a lungo termine, dalle numerose porte in faccia che abbiamo ricevuto, da una società che spesso e volentieri non se la sente di affidarsi al nuovo. Adesso è il momento di spalancare portoni al futuro della società, di coinvolgerci. C’è chi in clausura ha riscoperto antiche passioni e chi invece si è chiuso ancora di più in sé stesso.
Anche Manduria dovrà imparare a valorizzare i suoi giovani talenti, altrimenti migreranno altrove e questo territorio, tanto aspro in alcuni casi quanto affascinante e ricco di bellezza in altri, sarà abbandonato al suo crudele destino».
Lorenzo Di Lauro