La mission del comitato è costituire la prima fondazione di comunità del territorio. Mancino rappresenterà il Sistema Impresa Centro di Assistenza Tecnica di Confcommercio
Inizia il percorso del omitato “Futuro in Terra jonica” che, al termine di un percorso largamente partecipato durato un anno, è stato costituito con uno scopo ben preciso: arrivare a costituire una fondazione di comunità innovativa, la prima in provincia di Taranto.
Al comitato “Futuro in Terra jonica” hanno aderito Associazione Cantiere di Comunità, Banca di Credito Cooperativo San Marzano, Casartigiani, Centro Servizi Volontariato Taranto, Cisl Scuola Regionale, Cisl Scuola Provincia di Brindisi e Taranto, Coldiretti, Confcooperative, Cooperativa Crest, Fondazione Ge.In.Logistic, Isbem, Impresa Sociale di Mesagne e Sistema Impresa Centro di Assistenza Tecnica di Confcommercio.
Presidente del consiglio direttivo è stato eletto Gianni Liviano (Associazione Cantiere di Comunità), vicepresidente Francesco Riondino (Csv Taranto), mentre gli altri membri sono Alfonso Cavallo (Coldiretti), Stefano Castronovo (Casartigiani), Tullio Mancino (Sistema Impresa Centro di Assistenza Tecnica di Confcommercio), Maddalena Teofilo (Bcc San Marzano), Roberto Calienno (Cisl Scuola), Simone Palomba (Fondazione Gei.In.Logistic), e Alessandro Distante (Isbem Impresa Sociale).
Il Comitato dei Garanti sarà presieduto da Giuseppe Ambrosio, presidente della rivista per il terzo settore “VITA”, coadiuvato da Simona Scarpati e da don Roberto Cassano, mentre revisore dei conti sarà Rocco Tagariello.
Come detto il comitato “Futuro in Terra jonica”, che ha già avviato un fundraising sul suo conto corrente presso la Bcc San Marzano, è stato costituito per costruire la prima fondazione di comunità innovativa che nascerà in provincia di Taranto, un progetto il cui gruppo di lavoro sarà coordinato da Calogero “Rino” Montalbano, docente di docente di progettazione architettonica e urbana al Politecnico di Bari.
Il comitato, che infatti cesserà le proprie attività con la creazione della fondazione di comunità, si propone un percorso di crescita e di sviluppo strategico degli individui e della comunità, cui di certo seguirà quello del territorio in sé.
Il progetto della fondazione vuole operare un rovesciamento di un paradigma obsoleto che opera sul nostro territorio secondo una logica verticistica, ovvero a cascata dall'alto in basso.
Invece si intende procedere con un modello a spirale che parte dal piccolo e dal basso, favorendo una prima idea centrale per la crescita degli individui e del senso di comunità. Da qui si procederà per sviluppare e sostenere progettualità con molteplici raggi d'azione, con un numero sempre crescente di stakeholders, di temi trattati, di interazioni sempre più vaste e complesse, in modo da coinvolgere i beneficiari sostenuti dai progetti della Fondazione per generare sviluppo e progresso!
Gli strumenti operativi e i risultati attesi di questo percorso saranno incentrati essenzialmente sui tre pilastri del “Paradigma del Dono”: la visione d'insieme della comunità e del suo territorio, la crescita delle competenze e la "economia della restituzione".
Obiettivi specifici sono quelli dello sviluppo delle competenze e attitudini personali dei cittadini, delle competenze relazionali, civiche e sociali della comunità, delle competenze professionali e lavorative del tessuto imprenditoriale.