Ecco, finalmente, un’analisi completa di quanto sta accadendo. Oltre alla mancata riattivazione di tutti i servizi, resta totalmente irrisolta la carenza di medici
«Dopo aver atteso, invano, una risposta da parte della Regione Puglia, dell’Asl e del Comune di Manduria in merito alla lettera pubblica inviata il 29 maggio 2021 dove si rimarcavano problematiche vecchie e nuove nonché le cause che attanagliano il presidio ospedaliero di Manduria, ad oggi apprendiamo che lo stesso, dopo la sua rapida trasformazione in presidio Covid dedicato, è stato riattivato solo parzialmente.
Infatti, finora si apprendono notizie relative a parziali riaperture di reparti e servizi tornati così a svolgere le loro originarie attività. Resta totalmente irrisolta la carenza di medici, questione delicata che non permette ad esempio di poter ripristinare le attività del reparto di cardiologia, mentre il reparto di Ortopedia è attualmente operante con solo due ortopedici, carenza quest’ultima piuttosto grave visto che Manduria nel periodo estivo è il fulcro della traumatologia perché garantisce prestazioni significativamente numerose sia ai residenti che ai turisti. Servizi come ad esempio la radiologia che non eroga ancora prestazioni agli utenti esterni pur essendo dotata di macchinari di ultima generazione per radiografie, risonanza magnetica e tac.
Altrettanto grave è il mancato rientro del servizio di oncologia dal presidio di Francavilla fontana, mettendo in grosse difficoltà tutta l’utenza che trova gravoso raggiungere il paese, seppur attiguo, viste anche le scarsissime risorse in termini di mezzi di trasporto.
Non è possibile nemmeno avere accesso al Laboratorio Analisi per poter usufruire del servizio prelievi per gli esami ematici.
Tutto questo continua solo a mortificare tutta la popolazione della parte orientale della provincia jonica e dei comuni di altre province limitrofe che hanno come riferimento il Giannuzzi di Manduria e che vi afferiscono quotidianamente.
Ci riteniamo pertanto fortemente insoddisfatti della gestione del presidio da parte delle figure apicali che con buona probabilità hanno più interesse a mantenere lo status quo che a prodigarsi per erogare un servizio pubblico “come fondamentale diritto dell’individuo e nell’ interesse della collettività e garantire cure agli indigenti…”
Proprio per gli indigenti, siamo fortemente preoccupati, i quali rappresentano una grande fetta di utenti di un territorio economicamente molto depresso, che non riescono ad accedere alle cure perchè limitati o dalle distanze, o dalla difficoltà di non poter ricevere servizi in convenzione dalle strutture private.
La nostra è una pretesa affinchè il servizio venga erogato, sia in termini qualitativi che quantitativi, DAL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO.
In merito alla potenziale riconversione in ospedale covid dedicato, nel caso se ne ravvisasse la necessità in futuro, sarebbe auspicabile non considerare più la pregressa organizzazione, a tal proposito proponiamo, proprio al fine di non sfornire nuovamente di prestazioni sanitarie la popolazione orientale della provincia di Taranto, che i marginali 60 posti letto covid possano essere ricavati in strutture meno indispensabili rispetto al nosocomio manduriano, così lontano geograficamente dal presidio centrale e con un sistema stradale infrastrutturale medioevale.
Purtroppo, è con notevole rammarico dover constatare che vi sono ad oggi enormi differenze di offerta sanitaria esistenti sia fra i vari presidi della stessa provincia jonica sia con presidi di altre province nell’ambito della stessa regione e che vanno assolutamente risolte con emergenza.
Taranto continua ad essere la cenerentola della Regione Puglia e Manduria, a sua volta, la cenerentola della provincia di Taranto.
Rendendoci sin d’ora disponibili ad un incontro per un proficuo confronto al fine di cercare di mettere in atto una serie di azioni volte alla definitiva risoluzione delle problematiche evidenziate più volte, chiediamo agli organi di competenza di intervenire in maniera rapida ed esaustiva, ed un invito accorato al Sindaco di Manduria ad intraprendere tutte le azioni necessarie alla risoluzione dei problemi sopra citati, inclusa la convocazione urgente di un consiglio comunale monotematico».
La segreteria di Articolo Uno Manduria