Prelevati gli organi di un uomo di 48 anni. La moglie e il giovane figlio non hanno esitato un momento e hanno subito acconsentito alla donazione. I riceventi a Bari e nel Lazio
Nella vita ci sono pagine dolorose nelle pieghe delle quali si può riuscire a trovare un frammento di sollievo e consolazione. È quanto accaduto alla moglie e al giovane figlio di un uomo di Taranto, deceduto martedì scorso al SS. Annunziata, che hanno trovato la forza immediata per acconsentire al prelievo e alla donazione degli organi del loro caro, dando così un senso diverso alla loro dolorosa esperienza.
L’uomo, un tarantino di 48 anni, è giunto al Pronto Soccorso del nosocomio tarantino in gravissime condizioni la scorsa settimana: da subito in coma, le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate, tanto che per lui non c’è stato nulla da fare. Martedì pomeriggio è sopraggiunta la morte encefalica e quindi attivata la procedura prevista in questi casi: l’equipe del reparto di Rianimazione del SS. Annunziata, coordinata dal dottor Pasquale Massimilla con la dottoressa Marianna Sacchi e il team infermieristico, ha garantito il mantenimento della funzionalità degli organi da prelevare, mentre il Centro Trapianti ha individuato, tra le persone in attesa, quelle compatibili con l’uomo. Scadute le sei ore di osservazione e individuati i pazienti compatibili, si è proceduto al prelievo. Nella serata di martedì, una equipe multidisciplinare giunta all’aeroporto di Bari dal Lazio ha prelevato i polmoni, mentre il cuore, il fegato e i reni sono stati destinati a Bari.
Si tratta del quinto prelievo multiorgano effettuato a Taranto dall’inizio dell’anno: un gesto di grande generosità da parte di una famiglia che, nel momento più tragico della propria vita, ha trovato la forza per aiutare altre persone che vivevano nell’attesa di un trapianto.
“Partecipiamo al dolore che ha colpito questa famiglia – ha affermato Stefano Rossi, direttore generale della ASL Taranto – e li ringraziamo per la convinzione e l’immediatezza con cui hanno acconsentito alla donazione degli organi. La moglie, iscritta anch’ella al registro dei donatori di organi, ha espresso subito e serenamente quella che era la volontà del marito e questa sua scelta ha trovato supporto anche nel figlio e nel resto della famiglia.”
Secondo i dati aggiornati forniti dal Centro Nazionale dei trapianti, infatti, in Italia sono oltre 4mila i pazienti in attesa di un trapianto. I tempi di attesa registrati nel 2020 sono di circa 5 mesi per un fegato, 11 per il pancreas, 1 anno e 1 mese per cuore e polmoni, 2 anni e 1 mese per un rene.
Nel 2020, sono stati poco più di 1.500 i donatori di organi e poco meno di 2 milioni sono le dichiarazioni di volontà registrate nel SIT - Sistema Informativo Trapianti. Iscriversi è semplice: si può dare il proprio assenso attraverso una delle associazioni riconosciute oppure al proprio Comune di residenza al momento del rinnovo della carta d'identità.
La pratica della donazione degli organi è fondamentale sia dal punto di vista sanitario sia da quello umano: per questo è importante sensibilizzare le persone a esprimere la propria volontà in vita, in modo da non dover delegare questa scelta ad altri.