L’azienda in … rosa, creata dalle sorelle Chiara e Anna Lucia D’Adamo, espone i propri prodotti (olio compreso) nel mercatino della Coldiretti di San Pietro in Bevagna il martedì e il venerdì
Il Pomodorino di Manduria dell’azienda Agricola D’Adamo: un ottimo e gustoso … souvenir di Manduria.
E’ il suggerimento che forniamo ai tanti turisti presenti in città e, in particolare, lungo la fascia costiera di Manduria, ma anche agli stessi cittadini manduriani, molti dei quali possono riassaporare il sapore tipico del Pomodorino di Manduria, la cui coltivazione era pressoché scomparsa.
«Promuoviamo e valorizziamo il nostro territorio attraverso ciò che produciamo nel rispetto della tradizione della territorialità: Pomodorino di Manduria presidio Slow Food, olio Evo raccolto manualmente da oliveti secolari e estratto a freddo» si presentano Chiara e Anna Lucia D’Adamo. «Siamo di una realtà di produttori che si alzano alle 4 di mattina e lavorano sotto il sole cocente nella speranza che il buon Dio non rovini tutto. Trasformiamo in modo classico e sano. I nostri prodotti sono il risultato del nostro lavoro, le nostre aziende non sono un evento: siamo economia e promozione territoriale, oltre che genuinità. Siamo relata che cammina sulle nostre gambe e sui nostri investimenti».
E’ possibile acquistare i prodotti dell’Agricola D’Adamo nel mercatino della Coldiretti del martedì e del venerdì a San Pietro in Bevagna, oppure telefonando al 327/4434855 o al 333/6979167.
Questa la scheda del Pomodorino di Manduria pubblicata dal presidio Slow Food.
Manduria si trova nel Salento settentrionale e il suo nome rimanda a uno dei vini più famosi della Puglia, il Primitivo di Manduria, appunto. Ma non è solo una terra di grandi vini. Qui si coltivano anche ottimi ortaggi e tra questi, un pomodoro piccolo, ovale, che ha buccia liscia e sottile, colore rosso vivo e, spesso, una piccola punta alla base.
La semina del pomodorino di Manduria inizia a fine febbraio, se i terreni sono in prossimità della fascia costiera, mentre nell’entroterra si sposta a marzo, nel periodo della tradizionale fiera Pessima, che si svolge da due secoli la seconda settimana del mese (l’origine del nome curioso di questo evento non è certa, secondo alcune fonti sarebbe legato alle condizioni metereologiche spesso inclementi di quest’epoca). La coltivazione è manuale, non prevede irrigazione ed esclude trattamenti chimici (secondo le regole dell’agricoltura biologica). La raccolta inizia nel periodo di Sant’Antonio (13 giugno) e dura fino alla fine di luglio. Con i frutti più maturi si prepara la passata. Alcune famiglie – nel mese di agosto – lasciano appassire i pomodori su graticci di canne. Dai pomodori del primo palco – ossia i frutti migliori, che si trovano alla base della pianta – si recuperano i semi per la stagione successiva.
Tradizionalmente il pomodorino di Manduria si mangia fresco insieme al carosello, un cetriolo tipico della zona o nella “jatedda”, un’insalata estiva a base di pomodorini freschi, aglio, olio, sale, capperi e origano con cui si condiscono le friselle (pane biscottato).
Stagionalità
I pomodori freschi si trovano da metà giugno a fine luglio; la passata è reperibile tutto l’anno.
Il pomodoro di Manduria ha una resa bassa rispetto agli ibridi commerciali e richiede molto lavoro. Per questa ragione, nonostante le ottime caratteristiche organolettiche (sia fresco sia trasformato), è stato via via abbandonato e sostituito da coltivazioni intensive. Il seme è stato rintracciato grazie ad alcuni agricoltori anziani, che lo avevano gelosamente custodito, e ora il Presidio coinvolge anche alcuni giovani produttori, tutti certificati bio.
Il Presidio è nato nell’ambito del progetto C.A.P. Salento, finanziato da Fondazione per il Sud. L’obiettivo è salvare questa varietà, coinvolgendo nuovi produttori e stimolando soprattutto il mercato locale, attraverso il coinvolgimento della ristorazione.
Area di produzione
Comune di Manduria
Presidio realizzato nell’ambito di
Progetto C.A.P. Salento
Sostenuto da
Fondazione per il Sud