A sostenerlo il “Movimento Civico Torricelli”, d’intesa con altri gruppi politici locali: «E’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche, al di là dei pregiudizi ideologici, mirano alla tutela degli interessi collettivi e del bene comune, rifuggendo da comportamenti arrivistici “vecchio stampo”»
C’è il primo candidato a sindaco delle prossime elezioni amministrative di Avetrana. E’ l’avv. Enzo Tarantino. Vi proponiamo il comunicato di ufficializzazione della sua candidatura.
«Il locale “Movimento Civico Torricelli”, d’intesa con altri gruppi politici locali, in vista delle elezioni amministrative del prossimo autunno, punta sulla candidatura dell’avvocato Enzo Tarantino alla carica di sindaco del comune di Avetrana.
Una scelta maturata dopo un lungo e laborioso confronto tra tutti i gruppi coinvolti, non priva di implicazioni emotive, soprattutto per le condizioni di salute del sindaco in carica, Antonio Minò. Un Uomo generoso che sempre si è prodigato per il prossimo. A lui e alla sua famiglia va il nostro augurio di una pronta guarigione con l’auspicio che possa tornare al più presto tra noi.
Il nostro progetto civico muove principalmente dalla consapevolezza che l’attuale momento storico richieda l’ineludibile coinvolgimento di una pluralità di energie e di esperienze rinvenibili nel tessuto sociale avetranese, quali elementi necessari per l’attuazione di una proposta programmatica efficiente e, nondimeno, culturalmente diversa, in linea con il sentire comune della cittadinanza.
E’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche, com’è proprio delle donne e degli uomini di buona volontà che, al di là dei pregiudizi ideologici, mirano alla tutela degli interessi collettivi e del bene comune, rifuggendo da comportamenti arrivistici “vecchio stampo” che generano divisioni, paura e incomprensione, tanto più in un momento storico in cui la gente ha bisogno di partecipare, capire ed essere ascoltata.
L’attuale fase pandemica ha indubbiamente sconvolto gli equilibri socio-economici su base planetaria, con pesantissime ripercussioni sulla qualità della vita di ognuno di noi. Ciononostante, le misure economiche che i governi dell’Eurozona si accingono a varare per affrontare l’emergenza epidemiologica, rappresentano una occasione senza precedenti, che non può e non deve coglierci impreparati.
Dobbiamo essere consapevoli che lo scenario geopolitico è in rapida evoluzione, sicchè, come mai in questo momento storico, le istituzioni, ad ogni livello, sono chiamate a compiere il massimo sforzo dando luogo ad interventi tempestivi e coraggiosi.
E’ quanto mai urgente aggiornare la “cassetta degli attrezzi” per cogliere tutte le opportunità offerte dal nuovo assetto geoeconomico, così da riafferrare il destino con le nostre mani nella consapevolezza che è il territorio la principale risorsa per lo sviluppo.
Stavolta, almeno stavolta, non possiamo autoassolverci; non possiamo adagiarci nella retorica dell’abbandono né rifugiarci nella sterile lamentela della “colpa degli altri”.
Un paese collocato nel “Grande Salento” non può e non deve più indugiare; ha il dovere di attrezzarsi per sfruttare tutte le opportunità economiche di un’area geografica che, da cenerentola della Puglia, è diventata meta turistica tra le più gettonate d’Italia. Vacanze, mare, glamour, relax; ma non solo. Si pensi all’esplosione dell’agroalimentare innescata dalla scoperta e dal successo in tutto il mondo dei vini e degli olii salentini. La cultura e le arti diventate di esportazione. Borghi e centri storici rivitalizzati e trasformati persino in set per l’industria cinematografica nazionale ed internazionale.
Insomma una terra in cammino, che deve essere pronta a sfidare il futuro con maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e con aspettative di crescita nei settori vitali e nuovi dell’economia.
E’ giunto il momento di fare sul serio, senza alibi e senza infingimenti. Riteniamo che, a partire dal nostro piccolo, i partiti, i movimenti, l’associazionismo locale e la società civile nel suo complesso, abbiano l’obbligo morale, prima ancora che politico, di garantire alla cittadinanza la possibilità di essere rappresentata da una classe dirigente virtuosa, qualificata e capace di fare dello spirito di servizio la propria bandiera».