Sei classi della scuola dell’infanzia al primo piano del plesso “Fermi”, un’altra classe della scuola dell’infanzia al piano terra del plesso “Fermi”, due classi della scuola primaria nel plesso “Don Bosco”
All’8 di settembre, ovvero una settimana prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, ecco la decisione definitiva del Comune. Fra le due soluzioni “spezzatino”, ovvero quella al … ragù (6-1-2) e quella … alla sugo rosso (7-2), è stata scelta, dal Comune, la prima: sei classi della scuola dell’infanzia al primo piano del plesso “Fermi”, un’altra classe della scuola dell’infanzia al piano terra del plesso “Fermi”, due classi della scuola primaria nel plesso “Don Bosco”.
Decisione, naturalmente, non condivisa dal Consiglio d’Istituto del comprensivo “Prudenzano” e dall’intera comunità scolastica, nonostante il disperato tentativo del Comune di Manduria di ottenere la condivisione di una soluzione pasticciata, che, lo ribadiamo, finisce per penalizzare due volte le nove classi del plesso “Sacra Famiglia”, private della loro sede e per giunta suddivise in tre ambienti diversi.
E così c’è chi boccia come “bellicosi” i toni della dirigente scolastica che (quale rappresentante della scuola e delle stesse decisioni unanimemente prese dal Consiglio d’Istituto) si oppone ad una scelta illogica e irrazionale e che rimarca, più volte, come una soluzione differente (le classi riunite in un'unica struttura, qualunque essa fosse) sia stata presa in considerazione dallo stesso presidente del Consiglio comunale Gregorio Dinoi (persona prima e politico poi, che noi abbiamo sempre ritenuto capace e lungimirante), e anche, inizialmente, per le vie brevi, da altri rappresentanti della stessa Amministrazione.
Nell’ultimo atto, quello definitivo, il Comune scrive (e qui siamo davvero all’assurdo) che si sarebbe aspettato “un tono votato alla celere e migliore risoluzione della problematica esistente”. Qualcuno dimentica (o finge di dimenticare), insomma, come la scuola, anche attraverso il Consiglio d’Istituto, abbia prospettato a più riprese le “migliori risoluzioni della problematica esistente”. In prima battuta la programmazione e l’esecuzione dei lavori durante la stagione estiva (come avviene in tutti i Comuni italiani quando si tratta di edifici scolastici). Ma questo qualcuno non sarà stato capace di farlo. Lo ha fatto la vicina città di Francavilla Fontana, che ha riqualificato le palestre delle scuole nei mesi di luglio e agosto e questa è una conferma come Manduria abbia molto da imparare dai comuni limitrofi. Programmando e realizzando i lavori nei mesi estivi, non si sarebbe creato alcun tipo di disagio…
In alternativa, è stata chiesta l’allocazione delle nove classi in un’unica struttura: questa si, la migliore soluzione possibile.
Invece, le uniche soluzioni prospettate dal Comune sono quelle … spezzatino, che vedranno i bambini da 3 a 5 anni negli stessi ambienti di una struttura che ospita anche la scuola secondaria di primo grado. E sarebbero queste le “celeri e migliori soluzioni possibili”?
La scuola (intesa come organi rappresentativi) ha fieramente cercato di difendere i diritti dei piccoli alunni sino all’ultimo. Ora c’è la missiva del Comune, che si assume dunque, come è logico che sia (visto che l’ente pubblico è il proprietario delle strutture) la paternità della decisione, con i conseguenti oneri (leggasi: responsabilità di ogni tipo) e onori.
Non sappiamo, però, se qualcuno potrà essere fiero di aver perso la possibilità di ottenere finanziamenti per l’edilizia scolastica derivanti da ben tre bandi specifici… Anche per il quarto, quello di cui abbiamo parlato noi ieri, ci sarebbe stata la possibilità di ricevere fondi per mettere in sicurezza gli edifici scolastici (lo ha fatto, ad esempio, Fragagnano). E così se Avetrana ottiene per il 2021 997mila euro, Fragagnano 2 milioni e 350mila euro, Lizzano un milione e 900mila euro, Pulsano 682mila euro, San Marzano un milione e 200mila euro e Sava 990mila euro, Manduria continua a restare al palo…
Ma di questo non si fa mai cenno …
Ci aspettiamo, ora, che il Comune metta a disposizione, gratuitamente, una corsa di scuola bus per quelle famiglie che avranno difficoltà a raggiungere l’altra area della città. Sarebbe un modo per venire incontro al disagio.
Famiglie che proprio ieri sera sono state informate, attraverso tutti gli atti ufficiali messi loro a disposizione, su cosa è esattamente accaduto negli ultimi due mesi. Con grande senso di responsabilità, i genitori hanno preso atto.
Ora c’è l’impegno che i lavori dovranno terminare prima della pausa natalizia, per permettere alla comunità scolastica della “Sacra Famiglia” di ritornare al proprio plesso.
Una domanda: ma i lavori al plesso “Sacra Famiglia” sono iniziati? Stamani i due ingressi erano chiusi e non si notavano movimenti.
E se sono iniziati, da quanto tempo l’azienda è all’opera?