Hanno votato a favore 10 consiglieri, fra cui Puglia. Contro tutti gli altri, compresi i sei consiglieri di GEA
La variante sull’isola ecologica non passa. La maggioranza, o quel che resta di essa, non ha i voti, in quanto il gruppo GEA, coerentemente, ha votato contro questo provvedimento. All’Amministrazione, quindi, non è stato sufficiente il voto arrivato dai banchi della minoranza da parte del consigliere Roberto Puglia.
Sull’argomento c’è stata, inizialmente, la relazione dell’assessore Ketty Perrone, la quale ha riepilogato il parere dell’Ufficio Tecnico sulla nuova area individuata dal gruppo consiliare Gea.
«Esiste una parte della particella di 16mila metri quadrati libera da vincoli. Ma questa area non è servita da una rete viaria così come è richiesto dal bando. Esistono delle strade sterrate e a servizio dei poderi. Quindi non soddisfa i requisiti richiesti. La parola finale, comunque, spetterebbe, in merito, alla Regione».
Si è aperta dunque la discussione. Il primo ad intervenire è stato il consigliere comunale Lorenzo Bullo.
«Nella precedente seduta mi ero astenuto, concedendo fiducia al gruppo che sosteneva che si potesse trovare un sito alternativo. Il gruppo consiliare GEA ha mantenuto fede all’impegno e alle promesse mantenute. Sono stati evidenziati limiti facilmente superabili.
Però ora quella fiducia è venuta meno. Non possiamo nasconderci dietro un dito, motivando l’approvazione della variante con l’assenza della strada nella nuova area. Peraltro sulla questione pende un ricorso al Tar, che potrebbe ribaltare tutto».
E’ stata poi la volta del consigliere Mimmo Breccia.
«L’Amministrazione ha il dovere di tutelare l’ambiente e di accogliere le richieste dei cittadini. Io sono per atti coraggiosi. Un accordo con l’azienda che ha vinto l’appalto si sarebbe potuto trovare.
Nell’altro Consiglio comunale si era posta la questione dell’avvenuto avvio dei lavori (e quindi del rischio di ricevere la richiesta di danni dell’azienda) come essenziale. Ora si cambiano le carte e si parla del sito alternativo non idoneo. Considerato che stiamo approvando una variante per il sito attuale, ne potremmo approvare un’altra per il nuovo sito individuato da GEA.
A me sembra si tratti più che altro di volontà, di presa di posizione e di ripicca. Io mi legherò davanti al cantiere per impedire quello che sarebbe uno schiaffo al territorio e alla comunità».
E’ seguito l’intervento del consigliere Francesco Ferretti.
«C’è stato tutto il tempo per individuare un altro sito. GEA l’ha fatto. L’Amministrazione avrebbe potuto raddrizzare il tiro, ma non ho sito la buona volontà».
E’ stato poi il turno dell’attesa relazione da parte del gruppo GEA, per il quale è dapprima intervenire Agostino Capogrosso.
«Nella seduta del 20 luglio scorso, è stato riapprovato di fatto il progetto e ciò ha comportato anche l’adozione di variante urbanistica, sanando un vizio di forma risalente al 2017.
Cronologicamente è poi arrivato il ricorso al TAR presentato da alcuni cittadini.
Quella delibera approvata nel 2017 non è stata preceduta da una approfondita discussione, tanto che gli atti furono trasmessi al Consiglio pochissimi giorni prima. GEA chiese il ritiro della delibera, ma questa richiesta non fu accettata. Ma quella delibera non doveva essere approvata. Il gruppo GEA votò a favore, ma nel contempo si impegnò a ricercare un sito alternativo. Noi lo abbiamo ricercato, lo abbiamo individuato e proposto.
Arrivando ad oggi, solo il giorno prima della seduta odierna è stato reso noto il parere dell’Ufficio Tecnico. Parere che non è sulla fattibilità dell’opera, ma è negativo solo per l’assenza di una strada a servizio. Strade che esistono, ma che sono sterrate. Strade che, se ci fosse la volontà politica, possono essere destinate al passaggio pubblico.
Peraltro stiamo parlando di una porzione di particella.
Si tratta di una scelta impattante e che, peraltro, potrebbe essere inficiata dalla sentenza del TAR attesa per dicembre».
Sull’argomento ha relazione anche il consigliere Roberto Puglia.
«Ho votato favorevolmente nell’altra seduta perché a me interessa che ai cittadini venga fornito un servizio. Sono consapevole che la scelta del sito è stata effettuata dalla Commissione straordinaria. Ma la gente attende dall’Amministrazione dei servizi e io mi sarei trovato nella condizione di votare a favore se avesse vinto la coalizione della quale facevo parte alle scorse elezioni. Chiedo al sindaco Pecoraro se ci sono altre alternative. Se non ve ne fossero, voterò a favore»
Sempre dai banchi della minoranza è arrivato poi l’intervento del consigliere Domenico Sammarco.
«Occorre fare una riflessione di natura tecnica, cui è legata anche la volontà politica su questo argomento. Il parere dell’Ufficio Tecnico dice tutto, ma allo stesso tempo non dice niente.
Non credo che l’Amministrazione avrebbe avuto difficoltà ad asfaltare una strada. D’altronde leggiamo tutti i giorni ciò che avviene a Manduria: si asfaltano le strade e qualche giorno dopo si rovina nuovamente il manto stradale per altri lavori.
Mi sarei aspettato dalla maggioranza una volontà politica che acconti non me o il gruppo GEA, ma l’intera comunità, che si è già espressa producendo un ricordo al TAR e è impegnata in una raccolta di firme.
Da questa vicenda traspare chiara la mancanza di volontà di lavorare da parte dell’Amministrazione. Non ci possiamo nasconderci dietro ad un dito, ricordando che la scelta dell’area è stata fatta da altri. Noi possiamo correggere gli errori degli altri.
Peraltro, dal sindaco mi attendo chiarezza: la maggioranza esiste ancora ed è in grado di governare la città?».
Sempre dai banchi della minoranza è intervenuto Dario Duggento.
«Nell’altra seduta ho votato contro la variante urbanistica. Ebbene, a distanza di un paio di mesi quella mia convinzione si è rafforzata. Se prima si affermava che non vi fossero alternative, ora l’alternativa c’è.
Credo che quindi non vi sia volontà all’interno della maggioranza. Affermo questo perché credo che GEA non faccia più parte della maggioranza.
Prendo atto della chiusura politica: manca la volontà di risolvere il problema»
Per il gruppo consiliare GEA si è registrato anche l’intervento di Gregorio Perrucci.
«Nella scorsa seduta del Consiglio comunale ci era stato riferito che non vi erano siti alternativi privi di vincoli. Ci era stato riferito dall’Ufficio Tecnico e non dai marziani… In quella situazione, decidemmo di votare a favore, ma assumemmo l’impegno di verificare se vi fossero altre aree idonee. Abbiamo lavorato tantissimo, sia esaminando le carte, sia recandoci sul posto, fra le campagne.
Bene, ci dicono che non c’è una strada. Non crediamo serva una autostrada. Siamo contrari al cemento. Ma si potrebbe realizzare, in pochissimo tempo, un percorso ecocompatibile. D’altronde, su quella strada sterrata già transitano trattori e camion.
Se non ci fossero stati altri siti, avremmo votato a favore.
Qualcuno obietta sul rischio di perdere il finanziamento. Io sono dell’idea che i finanziamenti non si devono perdere quando producono benefici per la città. In passato vi sono state altre lotte contro progetti (con i relativi finanziamenti già accordati), che avrebbero provocato solo guasti: un esempio è il ponte sul Chidro».
Per la maggioranza sono intervenuti Pier Paolo Lamusta, Vito Perrucci, Fabrizio Mastrovito e il sindaco Gregorio Pecoraro.
I consiglieri Pier Paolo Lamusta e Fabrizio Mastrovito, rimarcando nuovamente il fatto che la paternità della scelta dell’area appartiene alla Commissione straordinaria, hanno ribadito il voto favorevole dei rispettivi gruppi.
Più articolato l’intervento di Vito Perrucci, il quale ha posto l’accento sull’importanza dell’isola ecologica da un lato e, dall’altro, sul parere espresso dall’Ufficio Tecnico e quindi sulla presunta incompatibilità dell’area individuata dal gruppo GEA.
Lo stesso Perrucci ha invitato a superare le schermaglie politiche in atto e a votare il provvedimento.
Sulla questione è intervenuto infine anche il sindaco Gregorio Pecoraro.
«Non è possibile fare marcia indietro» la sua tesi. «Non dimentichiamo che, se non fosse stata rilevata la mancanza della variante, l’ecocentro sarebbe stato operativo sin dal marzo scorso.
Non possiamo bloccare l’appalto. Io non mi sento di assumermi una responsabilità del genere, con i conseguenti danni erariali e i possibili provvedimenti della Corte dei Conti.
Realizziamo questo centro di raccolta e, magari, ne possiamo poi prevedere anche altri. Questo è solo il primo intervento per cercare di risolvere il problema dell’abbandono selvaggio dei rifiuti. Ci sono poi anche le foto-trappole e, inoltre, sarà effettuato un censimento di tutti coloro che pagano la tassa sui rifiuti, alla ricerca di tutti gli evasori, gran parte dei quali sono poi coloro che abbandonano i rifiuti lungo le strade e per le campagne».
Questo appello non è servito, in quanto le posizioni si erano cristallizzate.
Il risultato della votazione è visto soccombere quel che resta della maggioranza: 10 favorevoli (fra cui il consigliere di minoranza Puglia) e 13 contrari.
Cosa accadrà ora all’interno dell’Amministrazione? Si prenderà finalmente atto che esiste una grave frattura con ben 6 consiglieri comunali?
Un gesto di responsabilità sarebbe ora quello di azzerare la giunta e cercare di riannodare le fila di un’Amministrazione che, dopo appena un anno, vive una fase acuta di crisi.