«Prociv Arci», «Ser» e «Era» annunciano un esposto alla Procura della Repubblica: «Abbiamo in possesso prove che riteniamo gravi e che abbiamo affidato ai nostri avvocati penalisti»
Una corposa lettera inviata al governatore Michele Emiliano (in quanto referente per la Protezione Civile in Puglia), al responsabile COR della Protezione Civile della Puglia Lucio Pirone, ai presidenti regionali di S.E.R., Prociv Arci ed E.R.A., nonché al sindaco Gregorio Pecoraro, per denunciare un trattamento discriminante da parte del Comune, che privilegerebbe una quarta associazione di protezione civile di Manduria.
In questa lettera, che reca le firme dei presidenti delle sezioni di Manduria di “Prociv Arci”, “S.E.R.” ed “E.R.A. (Silverio Dinoi, Anna Duggento e Maurizio Barnaba), si elencano una serie di episodi che sono avvenuti negli ultimi mesi a Manduria.
«Ai cittadini e alle autorità in indirizzo quanto accade a Manduria nell’ambito del volontariato di Protezione Civile.
Nella parola “volontariato” è compresa sia la passione gratuita che i sacrifici di tanti padri e madri di famiglia, che spendono il proprio tempo e anche parte del proprio bilancio familiare per le attività rivolte a tutta la popolazione per la collaborazione e il coordinamento delle emergenze, insieme alle varie autorità preposte.
La normativa vigente pone sulla figura del sindaco la responsabilità di questo coordinamento delle varie associazioni di volontariato sul territorio ed il C.O.C. è lo strumento attraverso il quale si sviluppa anche in linea con i regolamenti comunali (tra l’altro non aggiornati).
Dopo questa premessa, è evidente a TUTTI l’attività stacanovista svolta delle associazioni firmatarie di questo documento e soprattutto dell’associazione ERA, sezione di Manduria, che si è spesa totalmente in questo grave periodo di pandemia.
I volontari sono stati presenti TUTTI i giorni presso l’hub vaccinale e non hanno mai fatto mancare il sostegno alla collettività, persino con la consegna dei farmaci a domicilio (non solo per i malati Covid, ma anche per disabili e anziani), sostegno alla città mai apprezzato dal primo cittadino, oltre che a svolgere i compiti specifici del volontariato di protezione civile su coordinamento della sala operativa regionale.
Per queste cose, i volontari non cercano medaglie ma chiedono solo un po’ di rispetto e riconoscimento dovuto da parte dell’Amministrazione comunale e del primo cittadino in particolare. Ma manca proprio quel supporto e quel coordinamento, che citavamo prima, poiché si evita addirittura il minimo contatto personale e istituzionale, come evidente dalle varie richieste di ricevimento puntualmente ignorate, mentre puntualmente venivano svolti incontri con un’altra associazione.
La protezione civile regionale ha incaricato le associazioni, riconosciute a pieno titolo, ad organizzare l’attività di supporto all’equipe medica negli hub. Il sindaco, per favorire probabilmente l'altra associazione, ha ordinato la sospensione del servizio a favore di quest’ultima in malo modo, sino a quando non è intervenuta la protezione civile regionale per ripristinare l’ordine.
Il malessere che ne deriva, ovviamente, riscalda il clima dei volontari, che si smarriscono e disperdono al vento con evidente ricaduta sull’operato e sulla popolazione.
Dovete sapere che l’Amministrazione ha anche bocciato alcuni progetti particolarmente utili alla cittadinanza, come il patrocinio su un progetto di trasporto dei disabili che avrebbe consentito di ottenere un veicolo “nuovo” attrezzato con pedana. Inutile sottolineare l’utilità pubblica di questo servizio. L’Amministrazione avrebbe consentito oggi, a costo zero, con il semplice patrocinio, quello che altri Comuni hanno da anni e non ha mai fornito una spiegazione esaustiva.
Di fronte a tale stato d’animo delle associazioni RICONOSCIUTE a livello regionale, emerge poi una situazione che assolutamente fa male al volontariato. Preferire un figlio all’altro come succede a volte in famiglia. Dove sono finite le parole del primo cittadino che ha sventolato durante la campagna elettorale? Quelle parole precisavano che nessuno (compresa la protezione civile) doveva allontanarsi dall’Amministrazione perché lui voleva che tutti fossero uniti insieme come una famiglia».
Nella lettera si elencano altri episodi e si annuncia la presentazione di un esposto presso la Procura della Repubblica.
«È per questa ragione sarà presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Taranto essendo noi in possesso di prove che riteniamo gravi e già in mano agli avvocati penalisti di grande lustro che stanno individuando tutti i reati commessi» si legge ancora nella lettera. «Prima di distruggere il lavoro fatto finora, si chiede a tutte le figure in indirizzo di provvedere, per quanto di propria competenza a risolvere questa situazione di disagio e umiliazione per coloro che hanno dato l’anima, e non solo, a questa città dando una svolta di serietà».